Perché il mio cane non ubbidisce ai comandi?

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Scopriamo cosa fare se il cane non ubbidisce e soprattutto chiediamoci il perché, domandandoci se abbiamo commesso qualche errore nella sua educazione…

Perché il cane non ubbidisce?

Molti si aspettano, che al primo richiamo del padrone, il cucciolo arrivi di corsa. In realtà avere un cane che obbedisce al padone fin da subito non è affatto scontato, come del resto non lo è per un figlio. Anche il bambino necessita di qualcuno che gli insegni la giusta educazione.

Perché un cucciolo di tre mesi dovrebbe capire, giusto per citarne alcuni, il comando seduto, il terra o il lascia? Pretendere questo significa porre l’intelligenza canina e la loro capacità di apprendimento al di sopra di quella di un bambino.

Cosa fare se il mio cane non ubbidisce ai comandi

I classici comandi di base come il «seduto», il «terra», il «vieni» e il «resta» sono utilissimi per integrare il cane nella società, urbanizzarlo, come si suol dire. Un cane capace di sedersi a comando, di mettersi a terra o di attendere sulla soglia è in grado di partecipare alla vita pubblica e di stare con i suoi genitori adottivi nelle situazioni più disparate, senza creare disagio a nessuno.

Queste espressioni vanno però suscitate e non imposte: ad esempio per insegnare al cane a sedersi bisogna passare la mano con il bocconcino sopra la testa, con un movimento curvo che va dal basso (bocca-naso) verso l’alto (fronte-nuca) e dall’anteriore al posteriore, in modo da portare il cane a indietreggiare e a sedersi, premiandolo poi una volta seduto.

Insegnare al cane questi comportamenti è molto utile, sempre che si parti dal presupposto che in realtà non sono dei comandi per cani veri e propri, ma frutto di una collaborazione del rapporto tra cane e padrone. Il cane è, per sua natura, non ubbiditivo ma collaborativo; pensare di trasformarlo in una macchinetta sotto il nostro controllo, oltre ad essere eticamente sbagliato, penalizza una preziosa alleanza capace di dare molto ad entrambi.