Adozione cani: quanto conta l’aspetto?

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Un cagnolino abbandonato vaga per le strade di Los Angeles. Tutti lo scansano: è brutto, sporco e con il pelo pieno di terriccio e schifezze. Raccolto e messo tra le adozioni, ma ancora nessuno lo vuole e negli USA, dopo 40 giorni, se un trovatello non trova casa, lo Stato si fa volare sul ponte arcobaleno. È questa la fine che fanno i cani in questo caso.

Ma come per magia, arriva la fata turchina, una parrucchiera di Beverly Hills che tira fuori la sua bacchetta magica e come nella favola di Cenerentola, lo trasforma, mettendogli “l’abito più bello”: fa a Charlie un bel bagnetto e un raffinato taglio di “capelli”. Ed ecco che come Cenerentola trova il principe azzurro, Charlie viene adottato in due giorni.

L’abito fa il monaco? Purtroppo, o per fortuna per il piccolo Charlie, sì, soprattutto in un mondo in cui conta la forma, una “forma” che ha salvato Charlie da morte sicura.

Una domanda nasce spontanea: l’adottante è stato colpito dal suo sguardo. Vogliamo dare il beneficio del dubbio che non si vedeva che aveva il pelo sporco sugli occhi e ribattezziamo il piccolo Charlie Cenerentolo o Cinderello, lasciando perdere di ricordare che esiste anche la sostanza oltre che la forma?