Alpenlaendische Dachsbracke carattere e informazioni sulla razza canina

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Conosciamo un cane dal nome impronunciabile: l’Alpenlaendische Dachsbracke. Scopriamo le sue origini e, per quanto possibile, ripercorriamo la sua storia. Analizziamo lo standard di razza per scoprire l’aspetto fisico e farci un’idea del suo carattere.

Origini e Storia della razza

L’Alpenlaendische Dachsbracke è un cane di origine austriaca; ricorda un cane da caccia che veniva utilizzato in tempi talmente lontani da non averne più traccia. Una razza molto cara a diversi personaggi storici, uno su tutti il Principe della Corona Rodolfo d’Asburgo; pare infatti che a Murzsteng egli ordinò ai suoi guardiacaccia di includere diversi esemplari di Alpenlaendische Dachsbracke nei suoi viaggi venatori in Turchia e in Egitto.

Con il nome originario di Alpine-Erzgerbigs Dachsbracke; fu riconosciuto nel 1932 come terzo cane da pista da tutte le massime esponenze cinofile austriache. Nel 1975 arrivò il primo riconoscimento da parte della FCI con il nome con cui lo conosciamo oggi, e nel 1991 la razza venne inserita nel gruppo dei segugi e cani da pista di sangue.

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Standard di razza

L’Alpenlaendische Dachsbracke è un cane di piccola taglia, con un’imponente struttura, poggiata su corte e muscolose zampe. L’altezza media al garrese per un maschio adulto è di 38 cm, il peso è variabile e proporzionato. Il tronco è lungo e molto robusto, il torace bene aperto e mediamente profondo; la groppa è ampia ma non troppo pesante, leggermente discesa. Il ventre è un po’ retratto. Il collo è molto muscoloso e ottimamente inserito nel torace, corto in proporzione al resto. Gli arti sono corti, perfettamente in appiombo e dotati di muscoli ben sviluppati. L’ossatura è imponente, i piedi chiusi e ben piantati sul terreno.

La coda è attaccata in alto e ha una radice molto ampia, più sottile il finale. Viene portata bassa e, in lunghezza, sfiora quasi terra. Il pelo della parte inferiore è più lungo, a spazzola. La testa è relativamente grande, il cranio leggermente curvo. Lo stop è molto marcato e il muso dritto e robusto. Il tartufo è nero. Gli occhi hanno una forma regolare, come pure le dimensioni. Il colore è bruno scuro, l’espressione pacata e vigile. Le orecchie sono inserite a media altezza, di forma regolare con finale stondato. Vengono portate morbide e basse; non presentano pieghe e raggiungono in lunghezza i canini.

Il pelo è corto, liscio e aderente al corpo. Il colore ufficiale è il cervo scuro, su cui si possono presentare leggere spennellate di pelo nero. Viene accettato anche il nero con macchie rosso bruno sulla testa; è tollerata la stella bianca sul petto.

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Cura dell’Alpenlaendische Dachsbracke, alimentazione

La salute dell’Alpenlaendische Dachsbracke è ottima, robusta e temprata da decenni passati a cacciare in qualunque situazione climatica. La sua alimentazione, purchè molto nutriente, deve essere semplice e senza aggiunta di integratori. Il pelo deve essere spazzolato con regolarità; si mantiene lucido grazie a una buona alimentazione.

Carattere dell’Alpenlaendische Dachsbracke

L’ Alpenlaendische Dachsbracke è un cacciatore scaltro e coraggioso. Se la cava benissimo sui terreni impervi di montagna e viene utilizzato come segugio da conigli e volpi, che come cane da pista per cervi feriti. Intelligente e socievole, diventa un buon cane da compagnia, purché non debba essere costretto a prescindere da una grande attività fisica. Un po’ per il carattere buono per natura, un po’ per la mole ridotta e un po’ per la capacità di relazionarsi adeguatamente a chiunque si trovi di fronte, l’Alpenlaendische Dachsbracke è un cane adatto a stare con i bambini.

Il suo padrone deve avere, oltre alla grande passione per la caccia, un carattere pacato, che non lo stressi con maniere rudi e grida inutili. Il cane austriaco si educa con facilità e socializza per natura, ma ha necessariamente bisogno di non sentirsi maltrattato e denigrato.

Allevamento e prezzo

In Italia non tutti lo conoscono, eppure l’ Alpenlaendische Dachsbracke è noto ai più appassionati cacciatori e abbastanza ben diffuso in tutto il Paese. L’ENCI riconosce un’associazione italiana con diverse filiali sparse per la nostra penisola, che si occupano esclusivamente di questa razza austriaca. Contattarli tramite internet è semplicissimo, e sarà possibile farsi un’idea precisa sia della disponibilità di esemplari che del costo di ogni cucciolo.