Parliamo del Lagotto romagnolo, una razza nostrana di grande qualità. Scopriamo i dettagli della sua storia ricostruendone l’evoluzione fino ad oggi. Conosciamo il carattere e l’aspetto fisico dell’unico cane al mondo specializzato nella ricerca del tartufo.
Origini e Storia del cane da tartufo
Il Lagotto romagnolo, o più semplicemente Lagotto, è un cane dalle antiche origini, conosciuto nel nostro Paese almeno dal 1800. Nelle pianure di Comacchio e nelle zone paludose di Ravenna, il Lagotto ha avuto da subito grande espansione e successo, in seguito alle varie bonifiche avvenute nel tempo, però, il suo lavoro è diventato sempre meno richiesto. Per questo motivo la razza si è evoluta nella ricerca del tartufo, sviluppandosi nelle campagne e nelle colline romagnole, ottenendo un riconoscimento unico al mondo.
Nel 1992 l’ENCI approva ufficialmente lo standard di razza del Lagotto romagnolo, mentre nel ’95 la FCI riconosce a livello internazionale la razza, includendola fra i cani da riporto, da cerca e i cani d’acqua e ufficializzandola come unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo.
Standard di razza del Lagotto romagnolo
Il Lagotto romagnolo è un cane da tartufo di taglia compresa fra la piccola e la media, con una costituzione robusta e ben proporzionata. Un maschio adulto vanta un’altezza di ben 48 cm al garrese, per un peso moderato di 16 kg. Il dorso è lungo, dritto e non discendente, fino alla groppa asciutta e ai fianchi tondi. Il torace è relativamente ampio ma molto profondo, cintato da costole cerchiate. Il collo ha buona lunghezza e una circonferenza ampia all’incasso con il torace, dritto e muscoloso, senza tracce di giogaia. La testa ha una forma trapezoidale, lo spazio fra le orecchie è piano e proporzionato. Lo stop è notevole, ma totalmente coperto da un groviglio di riccioli.
Il muso di questo bellissimo cane da tartufo è quadrato e leggermente montonino, ben rapportato alle misure del cranio. Il tartufo è largo e ampio, molto aperto, a garantire la sua migliore qualità, l’olfatto. Gli occhi sono grandi, tondi e non infossati; il colore varia dall’ambra al marrone scuro, l’espressione molto accesa. Sono coperti almeno in parte dalla massa di peli ricci che ricade fino al muso. Le orecchie sono attaccate sul lato esterno del cranio, di media grandezza e portate basse e morbide ai lati della testa. Le zampe sono mediamente lunghe e assolutamente dritte, in appiombo con il terreno. L’ossatura è forte e i muscoli ben sviluppati e lunghi.
Caratteristiche del cane da tartufo
La coda è inserita come un allungamento della linea dorsale, viene portata tesa e dritta, mai arrotolata. Il mantello è molto particolare, in primo luogo perchè il sottopelo, presente ed abbondante, non subisce la muta ma resta aggrovigliato con il pelo di copertura; il pelo è riccio e lanoso, distribuito in modo omogeneo su tutto il corpo. Potrebbe ricordare quello di un barboncino, con la differenza che il lagotto deve avere una copertura rustica anche se curata e non aristocratica. I colori ammessi dallo standard di razza sono l’arancione, il bianco sporco, il fegato, il roaro e il bianco e marrone.
Cura del Lagotto romagnolo, alimentazione
La salute del Lagotto romagnolo è ben definità dalla rusticità dell’aspetto, è un cane che si ammala poco e niente e che, se ben tenuto, ha un’aspettativa di vita di circa 17 anni. La sua alimentazione deve essere proteica e ben razionata, in maniera da non appesantire l’agilità del cane. Il pelo ha bisogno di essere toilettato spesso, e almeno due volte l’anno tosato con l’aiuto di personale esperto.
Carattere del Lagotto romagnolo
Il Lagotto romagnolo ha perso nel tempo l’istinto venatorio, sostituito dall’infallibile predisposizione per la cerca del tartufo. Resta la sua indole dinamica però, quindi ha necessariamente bisogno di un impiego. Oltre ad essere un ottimo ricercatore, il Lagotto è un nuotatore eccellente, dotato di pelo impermeabile che gli permette di sopportare a lungo anche le acque più gelide. Grazie al suo carattere vivace e affettuoso, è un ottimo cane da compagnia, tollerante verso gli altri animali e socievole anche con gli sconosciuti, purchè abbia avuto una buona educazione.
Prima di adottare un Lagotto dovete sapere che ha la tendenza a scavare grosse buche, molte persone che ne possiedono uno sostengono di aver dovuto lasciare una parte del giardino dedicata a questo scopo. Di contro possiamo dire che non è un cane che abbaia spesso, che lo si può portare ovunque e che non si innervosisce in presenza di bambini, né di altri animali, né di sconosciuti.
Allevamento e prezzo
Il Lagotto romagnolo può essere un cane adatto a tutti, purchè si abbia spazio esterno da dedicargli e voglia di farlo uscire spesso per fare attività fisica, nuoto compreso. La sua educazione deve essere basata sulla socializzazione e sul rispetto delle regole, altrimenti vi ritroverete un cane che pretende rapporti esclusivi e che devasta impunemente giardini ma, grazie alla sua predisposizione ad imparare, educarlo non è affatto difficile e, con pazienza e costanza, può essere addestrato ai compiti più disparati.
La sua diffusione fino a non molto tempo fa era strettamente collegata alla Romagna, ad oggi è popolare in tutta Italia e anche all’estero. Un cucciolo in buona salute e dotato di pedigree può avere un prezzo compreso fra i 600 e i 1.000 euro; chiaramente molto dipende anche dall’uso che vogliamo fare del cane; è chiaro che se cerchiamo un grande cacciatore di tartufi il suo pedigree sarà in quel senso molto importante, e il cane costerà di più.