Purtroppo i casi di avvelenamento a causa delle polpette avvelenate sono all’ordine del giorno. I diretti responsabili di questa vigliaccheria sono “persone”, se così si possono chiamare, che non hanno alcun rispetto per la vita e se ne fregano altamente dell’amore che i dog lovers nutrono per i propri cani. Visto che la mamma dei cretini è sempre incinta e dovremo quindi restare molto attenti ad ogni possibile pericolo, cerchiamo di capire quali sono i sintomi del cane avvelenato e cosa fare in caso di avvelenamento!
Cane avvelenato sintomi e cosa fare
Visto che è impossibile curare i malati di mente che gongolano nell’avvelenare un cane, dobbiamo sempre cercare di prevenire il pericolo per tempo. Abbiamo già avuto modo di vedere come difendersi dalle polpette avvelenate per cani, ma purtroppo questi consigli non sempre sono sufficienti, e in caso di avvelenamento dovremo saper riconoscere i sintomi nel minor tempo possibile.
I principali sintomi di un cane avvelenato sono riconducibili a gengive bianche, tremore nel cane, respiro affannoso, tosse, inappetenza e febbre alta. Ci sono veleni per cani che agiscono subito e il primo soccorso diventa quindi di vitale importanza; in questi casi l’ideale sarebbe riuscire a far vomitare il cane il prima possibile! C’è chi usa una spruzzata di acqua ossigenata in gola e chi il sale. Per sicurezza, chiedete in proposito al vostro medico veterinario.
Se avete un giardino, la mattina, ricordatevi sempre di farvi un giretto intorno la casa per controllare la presenza di eventuali veleni o bocconi avvelenati. Infine, quando chiamate il veterinario cercate sempre di descrivergli fin da subito tutti i sintomi di avvelenamento che avete riscontrato. In questo modo, molto probabilmente, il medico riuscirà fin da subito a riconoscere il tipo di veleno utilizzato e correre più velocemente ai ripari.
Se avete dei dubbi su cosa possa aver mangiato durante la passeggiata, non vi date dei paranoici… Se sentite la necessità anche infondata di correre dal veterinario, andate! E’ infatti successo molte volte, che questo tipo di paranoia, si è poi rivelata essere quell’istinto genitoriale che ha permesso di salvare la vita del proprio peloso.