La leishmaniosi canina è una delle malattie del cane più temute in assoluto; viene sempre vista come terribile ed incurabile. L’unica responsabile di questa patologia, è un insetto piccolo e decisamente fastidioso: il pappatacio! Scopriamo i sintomi della leishmaniosi nel cane e come curarla!
Come si trasmette la leishmaniosi canina
Il parassita responsabile della leishmaniosi canina appartiene alla classe dei protozoi e prende il nome di Leishmania infantum. Questo organismo colpisce i cani, i gatti e talvolta anche l’uomo, ad eccezione dei soggetti immunodepressi. Il protozoo ha bisogno di un veicolo di trasmissione per propagarsi; in Europa e in Italia, questo veicolo è rappresentato dal famigerato pappatacio (Phlebotomus papatasi).
I flebotomi (pappatacci) ricordiamoci che sono attivi tutto il giorno, da maggio a ottobre e tendono a pungere maggiormente al tramonto. Una volta che un cane viene punto; quest’ultimo diventa il portatore, trasmettendo così la malattia ad altri suoi simili. I sintomi della leishmaniosi nel cane non si manifestano immediatamente, il tempo di incubazione della malattia è molto lungo e generalmente varia dai sei mesi ai due anni. Scopriamo quali sono!
Sintomi leishmaniosi nel cane e zone a rischio
I sintomi della leishmaniosi canina, come appena anticipato, possono rimanere asintomatici per un lungo periodo. Quando le difese immunitarie del cane si abbassano, la malattia prende il sopravvento. Il problema più grande di questa patologia è che genera moltissimi sintomi e talvolta è molto difficile accorgersi per tempo! Tra i più comuni, possiamo notare il cane che inizia a perdere pelo vicino agli occhi e sulle punte delle orecchie. Potrebbero manifestarsi dermatiti, ulcere sulle orecchie, linfonodi ingrossati, noduli cutanei, crescita eccessiva delle unghie (onicogrifosi), anemia, forte diminuzione della massa muscolare e perdita di peso, dolori articolari, insufficienza renale, uveite, dolori alle articolazioni, splenomegalia (aumento del volume della milza), vomito e diarrea nel cane.
In Italia, le zone più a rischio sono Sicilia, Sardegna e Isola d’Elba, luoghi dove il clima è tipicamente mediterraneo. Nonostante questo, visti i continui cambiamenti climatici degli ultimi anni, la malattia si è diffusa anche in zone che una volta venivano considerate non a rischio; come ad esempio L’Emilia Romagna, le Marche e molte aree collinari della Lombardia, del Veneto, del Trentino, del Piemonte e della Valle D’Aosta.
Si può guarire la leishmaniosi nel cane?
La diagnosi della leishmaniosi nel cane, ovviamente viene eseguita dal medico veterinario; il quale provvederà ad eseguire gli esami del sangue necessari. La leishmaniosi canina, purtroppo non è una malattia che è possibile curare completamente, è praticamente impossibile uccidere tutti i protozoi in circolo, visto che quest’ultimi si nascondono nei linfonodi e sono sempre pronti a riattivarsi al primo abbassamento delle difese immunitarie. Tuttavia non dobbiamo rassegnarci a un triste destino, esistono molti farmaci per la cura della leishmaniosi del cane, come il glucatime e il milteforan.
Ovviamente la terapia da seguire, deve essere prescritta dal vostro medico veterinario, non dovrete improvvisarvi dottori andando in farmacia a richiedere questi farmaci. Soprattutto perché la terapia della leishmaniosi canina varia molto a seconda dello stadio di avanzamento della malattia, della salute del cane e molti altri fattori. In ogni caso c’è qualcosa che possiamo fare.. Prevenirla!
Il primo metodo per prevenire la leishmaniosi nel cane, consiste nell’applicare gli antiparassitari, soprattutto nei periodi dove il pappatacio è infestante. Il secondo consiste invece nel vaccinare il proprio cane, recentemente è stato infatti rilasciato un vaccino contro la leishmaniosi, anche se ad oggi ancora non sono noti i tempi di copertura; questo perché il responsabile di questa malattia ricordiamoci che è un parassita e non un virus. Detto questo, nei periodi da maggio ad ottobre, vi consigliamo di non passeggiare con il cane al tramonto, soprattutto se vivete in zone a rischio e non avete applicato sul vostro amico un antiparassitario.