Che animale splendido. Quale elegante agilità nel vederlo camminare leggiadro, sempre leggermente acquattato, un tantino diffidente. Chi non è mai rimasto incantato nell’osservare la suprema bellezza del gatto nero? Così simile alla pantera da incutere timore. Eppure la sua estrema bellezza non riesce a salvarlo da superstizioni e dicerie che circolano sul suo conto da tempi immemori; vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Il gatto nero porta sfortuna?
Nell’immaginario collettivo il gatto nero è portatore di sfortuna e sciagure, collegato ad epidemie e lutti. Ma davvero è possibile una cosa del genere? Si tratta purtroppo di credenze ben radicate e dure da sdoganare, che risalgono ai tempi del Medioevo. A quel tempo veniva considerato inseparabile e fedele compagno macabro delle streghe; molto dipendeva dal fatto che uscisse di notte, proprio come loro, ma a fare la differenza era soprattutto il colore. Il nero è sempre stato riconducibile al lutto naturalmente, ed è per questo che è sempre stato visto come presagio di morte.
I gatti neri che, per loro sfortuna, vivevano con persone giudicate eretiche, venivano giustiziati al loro fianco; a quei tempi non si cercavano certo fondamenti scientifici e meno che mai esistevano associazioni a tutela dei diritti degli animali. C’era chi credeva che portasse la peste, fomentando stragi di poveri animali innocenti, senza rendersi conto che a causare la peste erano proprio le masse di carogne lasciate ai bordi della strada.
Il gatto nero che attraversa la strada
Ad insinuare il seme di quella che sarebbe stata la più grande montatura intorno ai gatti neri ci pensarono invece cavalli e cavalieri. Tutt’oggi, se un gatto nero attraversa la strada, la stragrande maggioranza delle persone rimane quantomeno infastidita, perchè si sa, porta sfortuna. I più accaniti superstiziosi parcheggiano addirittura al bordo della strada, aspettando che un’altra macchina passi prima di loro. Ma da dove nasce la convinzione che se un gatto nero ci attraversa la strada una sciagura o una disgrazia, se non addirittura una calamità naturale, si abbatterà su di noi?
Non è difficile capirlo; sempre ai tempi del Medioevo il gatto nero era ampiamente diffuso, e quindi identificava il gatto in sé. Se un gatto traversava la strada ad un cavallo il cavallo si spaventava, si imbizzarriva e disarcionava sistematiamente il cavaliere. Da qui la convinzione che il gatto (nero) porti sfortuna se attraversa la strada. Va detto però che molte di queste convinzioni sono tutte italiane, in Francia e in Inghilterra, giusto per citare due Paesi, il gatto nero sarebbe considerato un vero e proprio portafortuna.
Il gatto nero Day
Stanca delle conseguenze che hanno queste assurde convinzioni che spaziano fra l’esoterico e la follia, l’Associazione animalista Aida&A ci ha messo le mani; già da 15 anni ormai esiste il Gatto Nero Day, viene festeggiato non a caso il 17 novembre, e celebra i gatti neri, cercando di combattere le sciocche superstizioni e i riti, che ancora oggi decimano migliaia di gatti neri ogni anno.
La giornata del gatto nero viene celebrata con mostre, incontri e tanti altri eventi. Naturalmente non può bastare; finchè il gatto nero sarà visto come il protagonista di un romanzo di Allan Poe non potremo mai uscire dal circolo vizioso della superstizione. Purtroppo si fa presto a dire “io non ci credo, ma nel dubbio..” e i gatti neri continuano a pagare le conseguenze di una colpa che non hanno mai avuto.