Anemia nel gatto: sintomi, cause, diagnosi e cura per il gatto anemico

anemia nel gatto

L’anemia nel gatto è una malattia che porta ad un’importante riduzione del numero di globuli rossi presenti nel sangue; il più delle volte non risulta mortale ma è importante intervenire per tempo per risolvere il problema. Scopriamo quali sono i sintomi di un gatto con anemia, le principali cause dell’anemia felina e come diagnosticare e curare un gatto anemico.

Che cos’è l’anemia felina

L’anemia felina si manifesta con una drastica diminuzione del numero dei globuli rossi presenti nel sangue del gatto. E’ importante ricordare che i globuli rossi dei mici hanno una vita molto più breve rispetto ad altri mammiferi come il cane o l’uomo. La vita di un globulo rosso felino è infatti di circa 50 giorni inferiore rispetto a quella di un globulo rosso presente nel sangue di un cane. Proprio per questo motivo l’anemia nel gatto si sviluppa molto più rapidamente rispetto ad altri animali.

L’anemia del gatto può essere sostanzialmente di due tipi: rigenerativa e non rigenerativa. L’anemia rigenerativa è temporanea e deriva da una perdita di sangue; sarà sufficiente aspettare il tempo necessario affinché il midollo osseo risponda al calo dei globuli rossi producendone di nuovi. L’anemia non rigenerativa invece si presenta quando il midollo osseo non riesci più a riprodurre i globuli rossi.

Anemia nel gatto cause e sintomi del gatto anemico

Le cause dell’anemia nel gatto sono molteplici e di varia natura; spesso anche un’anemia rigenerativa potrebbe nascondere un’altra patologia. Si pensi per esempio ad un’emolisi causata da un’infezione da FIV; quest’ultima potrebbe inibire la risposta del midollo facendo degenerare così la malattia in un’anemia non rigenerativa. L’anemia nei gatti può essere quindi una diretta conseguenza di malattie come insufficienza renale, FIP, FIV e FelV o potrebbe derivare da infiammazioni, parassiti, traumi e tumori.

anemia felina

Solitamente l’anemia nei gatti è accompagnata da stanchezza e pallore; per entrare più nello specifico i sintomi di un’anemia felina sono riconducibili a pallore delle mucose (come le gengive), stanchezza, respiro affannato e aumento della frequenza cardiaca.

Per avere una diagnosi completa occorrerà eseguire il c.d. striscio ematico; ovvero l’analisi del sangue. Il veterinario farà il prelievo al gatto e invierà il campione in laboratorio dove verranno conteggiati i globuli rossi presenti nel sangue. I gatti anemici avranno un numero ridotto di globuli rossi, di emoglobina e un volume più ridotto di PCV (volume ematocrito che si ottiene mediante la centrifugazione di un campione di sangue).

Come curare l’anemia nel gatto

Una volta constatato che il gatto è anemico, occorre verificare se si tratta di una anemia rigenerativa o non rigenerativa. Il numero dei globuli rossi immaturi (reticolociti ) indicheranno se il midollo osseo sta lavorando o meno. Se i reticolociti sono tanti significa che il midollo osseo sta lavorando bene e si tratta quindi di un’anemia rigenerativa; se invece sono pochi, vuol dire che il midollo osseo lavora poco o male e potrebbe quindi trattarsi di anemia non rigenerativa.

Come già anticipato, l’anemia nel gatto spesso nasconde altre patologie; è quindi importante eseguire un’analisi accurata al fine di individuare la presenza di altri elementi di disturbo. Bisognerà inoltre verificare che il midollo osseo non abbia alcun tipo di problema; per farlo, generalmente si preleva in anestesia locale una piccola parte di osso da una zampa.

E’ facile intuire che il trattamento e la cura per l’anemia felina dipende tutto dalla diagnosi. Pertanto se si tratta di un’anemia infettiva come quella proveniente dall’haemoplasma felino, verranno prescritti degli antibiotici; se invece è coinvolto il sistema immunitario si procederà con i corticosteroidi. Talvolta, in alcuni casi, si ricorre anche a trasfusioni di sangue compatibile.