Sapevate che esiste una versione felina del virus dell’HIV? Proprio così questo virus prende il nome di immunodeficienza felina e viene riconosciuto con l’acronimo FIV. Scopriamo quali sono i sintomi dell’aids felino, come è possibile contrarre la FIV nel gatto e come curare l’immunodeficienza felina.
FIV nel gatto: modalità di trasmissione dell’aids felino
L’immunodeficienza felina è una malattia infettiva causata da un retrovirus della famiglia dei Lentivirus; ha quindi un comportamento molto simile all’HIV nell’uomo. Tuttavia questo retrovirus non infetta l’uomo o altri animali che non siano gatti.
Le modalità di trasmissione della FIV nei gatti avvengono attraverso il contatto diretto con sangue, flussi corporei e per via transplacentare. Possiamo quindi dire che la trasmissione del retrovirus della FIV nel gatto avviene con modalità molto simili a quelle dell’aids nell’uomo.
FIV nel gatto: Sintomi dell’Aids felina
La FIV felina è una malattia con un lungo periodo d’incubazione, impiega infatti anni prima di manifestarsi. Proprio per questo motivo è molto più probabile vedere dei gatti anziani manifestare i sintomi dell’hiv felina rispetto a quelli più giovani. La FIV nel gatto provoca un’immunodepressione e di conseguenza, come l’AIDS, provoca infezioni dette opportunistiche.
I sintomi della fiv possono essere molteplici e provocano dimagrimento, anemie, malattie della pelle, infezioni batteriche di varia natura, insufficienza renale, micosi e rogna. La FIV felina si sviluppa in 4 stadi. Il primo è rappresentato dalla fase di incubazione, dura circa un mese e si manifesta con sintomi transitori come febbre, aumento del volume dei linfonodi, diarrea nel gatto e congiuntivite. Segue poi lo stadio dei portatori asintomatici, questa fase ha una durata molto lunga; il retrovirus si nasconde nei linfonodi e pian piano attacca le difese immunitarie senza manifestare sintomi. In questa fase il virus è occultato quindi se si esegue il test potrebbe non emergere niente.
Il terzo stadio è rappresentato dalla riacutizzazione. In questa fase il test risulterà positivo anche se il virus potrebbe tornare in fase di latenza o proseguire verso la fase finale. Infine abbiamo l’ultimo stadio, la fase terminale, dove le difese del gatto crollano velocemente e il sistema immunitario è ormai fortemente compromesso; si moltiplicheranno le infezioni secondarie fino al decesso.
Cura della FIV nel gatto
La diagnosi dell’immunodeficienza felina si effettua attraverso un apposito test del sangue. Non sempre però fornisce dei risultati precisi; se si esegue in fase di latenza potrebbe dare un falso negativo. Se si sospetta che il gatto abbia la FIV è bene ripetere il test più volte.
Purtroppo non esiste una vera e propria cura contro la FIV del gatto, né un specifico vaccino. L’obiettivo della terapia sarà quello di rallentare lo sviluppo delle patologie secondarie somministrando farmaci volti a sostenere il più possibile il sistema immunitario per combattere le infezioni che si presenteranno.