Piacenza, multa per chi non pulisce la pipì dei cani

pipi cani

Se fossimo in un mondo perfetto e pulito si potrebbe anche comprendere una guerra contro le pipì dei cani, ma non è così. Tra sporcizia di vario genere ed escrementi umani facilmente reperibili in parchi e strade un po’ isolate, il sindaco di Piacenza ha pensato bene di punire solo i cani e i loro padroni con multe da 500 euro.

E mentre gli umani fanno pipì contro i muri e i bisogni più importanti nei cespugli dei parchi e aiuole, i padroni di cani devono girare con la bottiglietta dell’acqua da buttare dove i loro cani hanno fatto pipì, nonché con il sacchetto per le cacche, altrimenti si beccano una multa di 500 euro.

Naturalmente gli umani sporcaccioni non devono pagare niente possono continuare a fare i loro bisogni per strada, giustificandosi che non ci sono bagni pubblici, tanto pagheranno i cani e i padroni che si prenderanno la colpa (come già succede) anche delle cacche di bimbi e bambinoni.

Questi ultimi, gli sporcaccioni umani, potranno continuare a ridersela sotto i baffi in quanto nessuno sa distinguere la pupù umana da quella canina, solo i padroni di cani (gli ormai cittadini di serie B), avvezzi a raccattare gli escrementi del loro amico peloso e quindi sanno distinguere quella umana da quella canina da crocchette.

L’unica preoccupazione di fronte a queste delibere anti – cani e non anti – sporcaccioni umani delle amministrazioni locali è che si potrebbe avere un aumento di cani abbandonati, perché l’umano che ha il cane per moda o che ha preso come regalo di natale al pargoletto al posto della playstation sicuramente non starà a girare con la bottiglietta e quindi lo abbandonerà ancora più volentieri con una scusa in più, andando ad infoltire le fila dei randagi, quelli che molti sindaci avevano pensato di far morire di fame (ci è voluto il TAR per farli tornare sui loro passi) per risolvere il problema.

In questo crudele circuito umano chi ci rimette è sempre il cane che è veramente “un santo non umano”, perché se avesse assimilato solo che un po’ di “umanità” una volta abbandonato, avrebbe trovato il modo per tornare a casa per andare a mordere il padrone o tutti quei passanti che lo ignorano mentre vaga per le strade affamato e assetato, non disponendo dei famosi 30 centesimi.

Per quanto riguarda l’ordinanza del sindaco di Piacenza, forza cinofili accontentiamolo! Giriamo con la bottiglietta dell’acqua e ridiamocela anche noi (come gli sporcaccioni) sotto i baffi perché, da un lato, evitiamo la multa, e dall’altro raggiungiamo l’obiettivo contrario di quello che ha in mente un sindaco di che di animali se ne intende. E’ sì, perché forse l’acqua gettata sulla pipì ridurrà il puzzo (a parte che puzza molto di più quella umana rispetto a quella canina) ma certamente è il miglior mezzo per spargere l’odore in modo più capillare cosicché i cani non la faranno solo laddove altri loro simili l’hanno fatta in precedenza lampioni, angoli dei palazzi ecc (escludiamo gli alberi che sono degli ottimi assorbenti per pipì e relativo puzzo), ma ovunque in quanto con l’acqua l’odore si sparge meglio.

Signor Sindaco, gliela buttiamo lì, magari se mettesse qualche alberello in più, potrebbe risolvere in modo più elegante la questione dell’olfatto dei suoi cittadini che appare così sensibile da cogliere precisamente l’odore di pipì canina.