Reggio Calabria, smantellato un canile degli orrori

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Cani trattenuti in condizioni al limite dell’inverosimile. Scovato l’ennesimo canile lager, e non si finisce mai di stupirsi per la cattiveria insita nell’animo di alcuni esseri umani. Avviate le indagini di routine e disposta la chiusura, ora aspettiamo di vedere le conseguenze che ci saranno.

Non c’è limite alla cattiveria

Siamo a Reggio Calabria, lungo la strada che collega Gioia Tauro a Rosarno. Sono state delle segnalazioni anonime ad accendere i riflettori su un canile che, ironia della sorte, si chiama “L’oasi canina”. Il nome promette bene, e ci si aspetterebbe un posto ampio, con tanto verde e animali tranquilli, che riescono a condurre una vita dignitosa insieme ai propri simili. Ma purtroppo queste sono illusioni, per chi percorre quella strada ogni giorno e probabilmente per i poveri cani che sono stati rinchiusi lì. A piombare in quell’inferno chiamato canile sono stati i carabinieri della forestale, affiancati dai veterinari Asp.

Nessuna scuola ti prepara a una scena come quella che si sono trovati di fronte gli agenti che, nonostante gli anni di esperienza accumulata, non riescono ancora ad accettare simili atrocità. Immediato il sequestro di tutti gli animali, messi in sicurezza e pronti per essere curati nel migliore dei modi. Intanto pare sia stata disposta la chiusura effettiva del canile a partire dal giorno 30 di questo mese, nell’attesa che le indagini portino a una serie di accuse formali, di cui dovrà rispondere senz’altro il proprietario dello stabile.

Benvenuti all’inferno dei cani

Le gabbie erano così piccole che molti dei cani rinchiusi facevano fatica perfino a girarsi, e ancora non basta. Quelle povere bestie erano costrette a sdraiarsi sui loro escrementi, non avevano cibo né acqua a loro disposizione, e dire che le condizioni igienico sanitarie fossero terribili resta comunque un eufemismo. Carcasse di cani morti giacevano ancora nelle gabbie che li ospitavano, in diversi stati di decomposizione a dimostrare la totale incuria di chi gestisce quello scempio.

Gli animali erano giunti a un punto di non ritorno, accecati dalla fame, dalla sete e dallo stress si azzannavano fra di loro, con violenza. Non è stato facile portarli via, e meno che mai lo sarà cercare di far recuperare loro un po’ di serenità. Davanti all’evidenza, il proprietario del canile si è giustificato con gli agenti senza mostrare nessun rimorso; a suo dire i cani erano tenuti più che bene, e gli animali morti non erano altro che incidenti che, a quanto pare, possono capitare.

Fotografie e video documentano quello che è stato definito canile degli orrori, un canile che per quegli animali deve essere stato più che altro un inferno. Non è chiaro il motivo per cui i cani ospiti venissero trattati in quella maniera; non erano cani che potevano essere rivenduti, e comunque non in quelle condizioni. Probabilmente si trattava di una specie di pensione a lungo termine; un luogo in cui, chi voleva disfarsi di un cane, poteva farlo pagando e senza tante spiegazioni.

E’ terribile che queste notizie continuino a rimbalzare in rete, nonostante le mille campagne di sensibilizzazione, nonostante i tantissimi movimenti animalisti. Molti dei cani portati via versano in gravi condizioni, e avranno bisogno di bravi medici e tanta fortuna. E se riusciranno a sopravvivere ci sarà bisogno di tutto l’aiuto possibile per trovar loro una famiglia disposta a dedicargli un po’ d’amore.