Roma, Spara ad un gatto e rischia di ucciderlo

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I casi di violenza ai danni degli animali nel nostro Paese rimbalzano come una pallina da flipper impazzita. Per raccontarne una basta scegliere una città a caso, e troveremo senza alcun dubbio la storia che cerchiamo. E’ una triste certezza, e nonostante le tante campagne di sensibilizzazione, i casi sono in continua crescita.

Una gattina ci ha quasi rimesso la vita

Oggi ci troviamo a Roma, città della storia e dell’arte. Ma anche teatro di tanti, troppi casi di violenza contro gli animali. Parliamo di una gattina, una piccolina che gironzolava in strada senza dar fastidio a nessuno. Non era una gatta randagia, ma questo per chi ha scelto di farle del male non aveva nessuna importanza. Vedendo che tardava a rientrare in casa per il suo solito spuntino, la padrona è uscita a cercarla, e l’ha trovata poco distante da casa.

Ferita gravemente ad una zampa, la micetta è stata subito portata dal veterinario, che in breve tempo ha capito cosa aveva causato la ferita. Si trattava di un pallino sparato da una carabina, un’arma ad aria compressa che può uccidere un gatto in un colpo solo. La padrona, inorridita dal fatto, ha immediatamente presentato denuncia presso il commissariato Casilino.

Denuncia per un uomo notoriamente aggressivo con gli animali

Le indagini sono partite immediatamente, dirette dal capo Paola di Corpo; gli agenti si sono recati sul posto e, dopo vari sopralluoghi e testimonianze porta a porta, sono giunti ad un sospettato. Si tratta di un uomo residente nella zona in cui la gatta è stata ferita; l’uomo si era già distinto per manifestazioni di fastidio nei confronti degli animali estremamente convinte. Una volta era arrivato ad affiggere perfino un cartello sulla sua proprietà, con il chiaro scopo di intimidire chiunque avesse avuto la malaugurata idea di far sostare il cane nei pressi della sua porta di ingresso.

In seguito ad una perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto in casa del sospettato un fucile ad aria compressa verosimilmente compatibile con l’arma che ha ferito il gattino. Gli esami di comparazione dei pallini confermerebbero la tesi. In più l’uomo era in possesso di un fucile calibro 28 e due pistole. Le armi, tutte regolarmente registrate, non erano messe in sicurezza, e quindi accessibili a chiunque. Ora l’uomo dovrà rispondere delle accuse di maltrattamento di animali, ma anche di omessa custodia di armi. Staremo a vedere come andrà a finire il caso, da parte nostra non ci stancheremo mai di ripetere che finché le pene non verranno inasprite, l’ondata di violenza sugli animali non si fermerà.