Jesi – Aggressione di un molosso, il sindaco ordina misure cautelative

aggressione molosso

Il cane all’interno di una famiglia diventa molte cose. Diventa figlio, amico, guardiano e compagno di una vita. Ma non può e non deve mai diventare un pericolo. Se accade ciò, vuol dire che qualcosa abbiamo sbagliato.

Ennesima aggressione da parte di un cane

Jesi, provincia di Ancona. All’interno di una famiglia qualsiasi vivono due molossi, uno dei due è un pitbull. E’ già successo tante volte di sentire che un cane di questa razza abbia perso il controllo, e si sia avventato su qualcuno. La storia è sempre la stessa, qualcuno si fa male, la storia esce sui giornali e inizia l’eterna diatriba. Colpa del cane, è troppo aggressivo, queste razze andrebbero soppresse. No, colpa del padrone, non ha saputo educarlo, i cani nascono tutti buoni. Intanto da qualche altra parte del mondo c’è un altro cane che azzanna un’altra persona, con conseguenze a volte letali.

A Jesi è accaduto che il pitbull di famiglia abbia aggredito la sua mamma umana, ferendola seriamente all’avambraccio e al piede. Grazie a Dio nessuna conseguenza grave per queste ferite, che la donna ha fatto curare immediatamente al pronto soccorso. Eppure la situazione non può sempre risolversi in una bolla di sapone, mentre sul web impazzano commenti indignati verso i cani o verso le persone. C’è bisogno di intervenire quando accadono queste cose, e a Jesi lo ha fatto il sindaco, con un’ordinanza secca e decisa.

L’ordinanza del sindaco di Jesi

Nessuna colpa per nessuno, si cerca una soluzione. I molossi della famiglia in questione, ha ordinato il sindaco di Jesi Massimo Bacci, dovranno obbligatoriamente essere portati al guinzaglio, che non superi 1,5 mt di lunghezza, e con una museruola adatta ogni volta che si troveranno fuori dalla loro abitazione. I proprietari dovranno inoltre stipulare una polizza assicurativa, che copra i danni a terzi o cose ad opera dei cani facenti parte delle cosiddette “razze pericolose”. Tutto questo serve a proteggere il pubblico cittadino, ma al sindaco ancora non basta. Nell’ordinanza è prevista una misura di sicurezza che protegga la stessa famiglia, cani compresi. I proprietari dei due molossi saranno obbligati a una valutazione comportamentale da parte di un veterinario comportamentalista riconosciuta dal sito FNVOI.

In seguito alla valutazione del medico saranno tutti inclusi in un percorso formativo e rieducativo, al termine del quale verrà rilasciato un attestato di idoneità, ossia il patentino. A vigilare affinché l’ordinanza venga rispettata in tutti i suoi punti, sarà la Polizia Locale, coadiuvata dall’Asur, Anagrafe Sanitaria Unica Regionale. A nostro avviso questo è un modo molto sensato di intervenire in una situazione simile, e un tentativo di cercare una soluzione costruttiva, affinché non si ripeta un simile evento, che sappiamo fin troppo bene come possa volgere a tragedia.

Bisogna insegnare ai cani, e prima ancora ai padroni, come comportarsi. E bisogna adottare o acquistare in maniera sensata, un cane che possa essere adatto al nostro stile di vita. Troppo facile poi incolpare una parte o l’altra senza mai giungere a niente, o addirittura condannando l’animale a essere abbattuto. I cani possono e devono essere educati, e ancora prima devono esserlo i padroni. Solo così non correremo più il rischio che un cane diventi un pericolo per le persone.