Bambina muore nella culla soffocata dal suo gatto, aveva solo nove mesi

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Il binomio animali – bambini è da sempre il nostro preferito. Lo sosteniamo, siamo certi che un bambino che cresce con un animale, cresce più felice. Non dobbiamo mai dimenticare, però, di supervisionare entrambi, a volte un gioco o una coccola possono portare a tragiche conseguenze senza il nostro intervento.

Un terribile incidente

Arriva dall’Ucraina una delle storie più brutte di sempre. Siamo a Vinnytsia, regione orientale a circa 125 miglia dalla più famosa Kiev. Snezhana è una ragazza di 22 anni, la sua bambina, Alexandra, ha solo nove mesi. In una bella mattinata di sole, la carrozzina con la bimba dentro viene posizionata nel cortile, al riparo da eventuali pericoli e a portata di orecchio della mamma.

La ragazza fa le pulizie in casa, Alexandra dorme tranquilla, non c’è nessun problema, niente che lasci presagire la tragedia che sta per accadere. Purtroppo la donna si accorge che un problema in verità c’è, ma solo quando oramai è troppo tardi. Nell’andare a controllare la piccola, Snezhana vede con orrore che il suo gatto è accucciato sul viso della bambina, e le impedisce di respirare.

Nessuna accusa per la mamma

Il gatto in questione vive nella loro casa già da diversi anni, è abituatissimo alla bambina, affezionato, delicato, coccolone. Nessun problema comportamentale, mai un accenno di gelosia nei confronti della piccola Alexandra. Semplicemente, voleva stare accoccolato vicino alla bambina, e nel farlo l’ha sovrastata, soffocandola. La mamma, non appena compresa la situazione, si è avvicinata correndo e ha tolto il gatto dalla culla. Ha preso in braccio la bimba, l’ha scossa, ha cercato di rianimarla. Nel panico più totale ha immediatamente chiamato i soccorsi ma, all’arrivo dei paramedici, per Alexandra non c’era più niente da fare.

La polizia ha subito preso il comando della situazione, e dopo un’accurata indagine si è giunti alla conclusione che non c’è stato reato di incuria da parte di Snezhana. Il gatto, secondo gli agenti, è stato attirato dall’odore del latte, è salito sulla culla e si è accoccolato sul corpo caldo della bambina, che conosceva e riconosceva benissimo. Il fatto che si sia messo sul viso non è stato altro che un incidente, e la bambina purtroppo non aveva la forza necessaria per gridare o scacciarlo. La mamma, per la legge, non ha colpa. E neanche per noi. Però è importante che questa storia serva da monito, i bambini e gli animali insieme sono adorabili, ma vanno sorvegliati.

Così come può accadere che un bambino involontariamente faccia male a un animale, e ne provochi magari una reazione pericolosa, è possibile anche che, in un eccesso di amore o di gioco, un animale faccia male ad un bambino. E a volte accade questo, il tutto si trasforma in tragedia. Lasciamo che i nostri figli passino molto tempo con gli animali, ma non ci allontaniamo mai troppo, sorvegliamoli, così da essere pronti ad intervenire. Per il bene dei bambini, degli animali, e per il nostro.