Sgominata banda che contrabbandava cani a Udine

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Dall’Est Europa all’Italia, centinaia di cani trasportati illegalmente e venduti sul mercato nero. Giunge al termine il via vai di animali innocenti, e scattano misure cautelari verso almeno otto persone.

Un business internazionale

Comincia tutto a dicembre dello scorso anno, quando una pattuglia della Poizia stradale di Udine ferma un mezzo che trasporta ben 65 cuccioli. Rita Palladino, dirigente Polstrada udinese, racconta di come i cagnolini fossero trasportati chiusi in scatole o gabbie per polli, senza acqua né cibo, e senza spazio per muoversi. Rischiavano di soffocare tanto erano ammassati, e in totale assenza di misure di sicurezza. Nessuno di loro era vaccinato e non c’era neanche l’ombra di un documento d’accompagno.

L’indagine è scattata immediatamente, ed è venuto fuori che i cuccioli provenivano tutti dall’Europa dell’Est. Secondo la legge, i cani possono essere venduti solo dopo essere stati svezzati, mentre i cuccioli trasportati erano esageratamente piccoli. Inoltre, dettaglio non trascurabile, i cani che provengono dall’estero, nel nostro Paese possono entrare solamente vaccinati e microchippati.

Finalmente un risultato

Dalla Polonia, dall’Ungheria e dalla Slovacchia i cuccioli affrontavano un interminabile viaggio alla volta dell’Emilia Romagna o della Lombardia; giunti a destinazione il piano era perfettamente organizzato. Un veterinario complice creava libretti falsi che attestavano il possesso di vaccinazioni e microchip, e i trafficanti rivendevano i cuccioli, con prezzi che arrivavano anche a 850 euro, cani da loro comprati per non più di qualche decina di euro l’uno. Nel giro erano coinvolti due allevamenti, e arrivava a toccare diverse città da Milano a Reggio Emilia, da Bergamo a Como.

L’affare ha portato guadagni altissimi a questi criminali, e a farne le spese sono state le persone che in buona fede hanno acquistato cuccioli che non dovevano essere venduti, e natutralmente i cuccioli stessi. Oggi finalmente l’indagine inizia a vedere un punto di svolta, e vengono imposte misure cautelative verso otto persone almeno. Nel commercio illegale sono stati molti i cuccioli che sono morti, per i motivi più vari. Durante il viaggio o per esser stati portati via dalla mamma troppo presto; a causa della mancanza di vaccini, delle giuste cure. Ad oggi i responsabili dovranno rispondere anche di questo, oltre che del commercio illegale, maltrattamento e frode.