Buster, il cane che ha salvato mille vite

buster will barrow

Non tutti conoscono le gesta eroiche di Buster, il cane eroe della Royal Air Force del Regno Unito che, durante le sue cinque missioni in Iraq, Afghanistan e Bosnia, ha salvato più di mille vite.

Sicuramente la storia di Buster non la conoscono tutti coloro che considerano i cani solo cani e quindi solo animali e quindi tutto è permesso, tutto è concesso, seviziarli, torturarli, mangiarli.

Buster, un Springer Spaniel inglese, è morto di vecchiaia, pochi giorni fa, all’età di 13 anni nella casa nel Lincolnshire, del sergente Will Barrow con cui viveva, da quando è andato in pensione nel 2011 al termine di una brillantissima carriera militare che gli ha fatto guadagnare numerose medaglie.

Buster ha avuto una vita molto avventurosa, è stato capace di individuare esplosivi, armi e munizioni in zone di guerra. Ha scovato mine inesplose che potevano essere fatali non solo per i soldati, ma soprattutto per la popolazione civile. Grazie a Buster sono stati catturati due kamikaze.

Il sergente Will Barrow racconta che Buster è stato molto importante durante i pattugliamenti:

«ha salvato la mia vita tutti i giorni che abbiamo trascorso insieme. Gli devo tantissimo»

Racconta Barrow che neanche nelle situazioni più pericolose Buster ha mai perso la calma: attendeva che cessasse il fuoco per cominciare la sua ricerca.

Dopo il pensionamento è diventato la mascotte della Royal Air Force, ma per Buster è stato difficile abituarsi alla vita civile, dice Will. Quando eravamo in missione gli davo un giocattolo solo se scopriva un ordigno, mentre da “civile” è diventato molto protettivo con i giochi al punto di rubare anche quelli degli altri cani.

Le imprese di Buster sono raccontate nel libro intitolato «Buster: il cane che ha salvato mille vite», pubblicato a gennaio dal suo padrone Will.

La Royal Air Force sta programmando la commemorazione dell’eroe a quattro zampe in un evento speciale per celebrare Buster e tutti gli animali militari dell’aeronautica, la cui presenza in guerra è veramente insostituibile.