Calik, il cane gettato da un ponte in Sardegna, sta guarendo

calik pastore maremmano

Si tratta di Calik, cucciolo di pastore maremmano, chiuso in un sacco e gettato da un ponte. Siamo ad Alghero, in Sardegna. La buona stella di Calik ha voluto che a trovarlo fosse un pescatore, che non appena compresa la situazione lo ha trasportato all’Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Sassari. Non è chiara la dinamica dei fatti e non si conosce il nome del perfido padrone di Calik; quello che conta è che oggi il cane è stato dichiarato fuori pericolo.

Calik, le sue condizioni

Calik è arrivato alla clinica in condizioni disperate; le speranze erano pochissime ma grazie all’intervento di Maria Lucia Manunta, direttrice dell’ospedale, e soprattutto del suo staff Calik oggi è fuori pericolo. Calik è un pastore maremmano di 28 kg e meno di un anno di età. Indubbiamente la stazza e il fisico forte sono stati fondamentali per il suo salvataggio. Il cane è arrivato con le zampe posteriori completamente paralizzate e una grave lesione al bulbo oculare che lo ha costretto a pesanti terapie antibiotiche e analgesiche.
Ad oggi, secondo la Manunta, il pastore maremmano riuscirebbe a muovere piccoli passi autonomamente, ma le terapie e il ricovero dovranno durare almeno altri venti giorni.

Il pronto soccorso per cani randagi

L’Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Sassari mette in funzione un pronto soccorso per cani randagi operativo ventiquattro ore al giorno; anche grazie ad una convenzione con Ats-Asl di Sassari, i medici sassaresi e gli studenti svolgono un lavoro fondamentale nella cura e successivamente nell’adozione di queste povere anime sperse. Nel caso di Calik la fortuna ha voluto che la richiesta di adozione arrivasse già il giorno successivo al terribile episodio; ora il nuovo padrone aspetta solo di poterlo portare a casa.

Calik è arrivato alla clinica ferito nel corpo e nell’anima, e gli operatori sanitari hanno dovuto lavorare non poco per riconquistare la sua fiducia. Le violenze che ha subito sono state, secondo i medici, reiterate nel tempo. Ad oggi il cane è sereno e in buone mani, quasi pronto per tornare a casa. Ma la denuncia di Maria Lucia Manunta è pesante, e ci tiene a ricordare che il maltrattamento degli animali prevede una pena fino a 18 mesi di reclusione e sanzioni che arrivano a 30 mila euro.