Quando il nostro cane è una guardia del corpo

cane da guardia

Avete presente quei film o quelle serie televisive poliziesche dove si vede qualcuno essere preso alla sprovvista e rapito? Se ci fate caso, raramente in questi telefilm la vittima ha un cane. Dal punto di vista della sceneggiatura è facile capire perché: il telefilm non potrebbe proseguire, se non con qualche brutto evento ai danni del peloso.

Nella realtà invece, chi ha un cane non solo ha una guardia del corpo, ma è meno vittima di aggressioni da parte di terzi e le dimensioni, non contano, come si afferma nel celebre film Man in Black, in questo caso però riferito all’amico peloso.

Di storie di cani che salvano gli umani dai propri simili sono moltissime: ogni giorno ce ne una e dimostrano che i nostri pelosi sanno cogliere il pericolo molto prima di noi e non hanno bisogno di addestramento per farlo.

Una di queste è quella di Sassy, una femmina di Rat Terrier di quattro anni che ha difeso e salvato la padroncina, Sarah, di quindici anni che vive a Marietta in Georgia, da un rapimento in degno stile del celebre film “Il silenzio degli innocenti”.

Sarah stava andando a prendere le sorelle più piccole a scuola, quanto uno sconosciuto ha tentato, afferrandola per un polso, di trascinarla dentro un camion.

Sassy è partita all’attacco senza guardare alla sua stazza (il peso del rat terrier femmina si aggira tra i 4 e i 7 kg): ha morso ripetutamente l’aggressore alla caviglia, costringendolo a lasciare la padroncina e a darsi alla fuga.

Inutile dire che questi atteggiamenti di difesa dei nostri amici pelosi non si basano esclusivamente su di un buon addestramento, ma scaturiscono da quel legame speciale che gli umani sensibili sanno costruire con il loro cane. Dietro l’atteggiamento di difesa del nostro amico a 4 zampe non vi è solo una questione di etologia, gerarchia, branco ecc. ma anche di un legame veramente speciale che va al di là della razza.