E’ stata aperta un’inchiesta riguardante il canile di Rimini. A muoversi per ottenere dei chiarimenti sono state varia associazioni animaliste, che fanno un po’ fatica ad accettare la morte insensata di due cani giovani nell’arco di tre mesi.
Due cani morti senza una chiara ragione
Siamo a Rimini, e nel canile cittadino ultimamente sono arrivati due cagnoloni. All’inizio di marzo era arrivato Leone; si trattava di un Pitbull di tre anni, il cui padrone aveva rinunciato alla proprietà. Alla fine dello stesso mese Leone muore, senza nessuna spiegazione logica. Prima che potesse essere predisposta un’autopsia il cadavere viene smaltito, senza lasciare spazio alle indagini. Tre mesi dopo arriva Giotto, un maremmano giovane e sano. Giotto aveva problemi di aggressività, e anche in questo caso finisce nel canile perché il padrone rinuncia alla sua custodia.
A causa del suo temperamento, non appena arrivato al canile Giotto viene sedato grazie ad una pistola narcotizzante. Da lì fila dritto in sala operatoria per essere sterilizzato e quindi spostato in un box esterno. Due giorni dopo muore. Entrambi i cani erano in giovane età, in perfetta salute e con problemi di aggressività. Entrambi avevano subito un intervento appena arrivati in canile, ed entrambi sono morti senza una causa apparente. A questo punto le associazioni a tutela degli animali drizzano le antenne, cosa sia successo non è chiaro, ma certamente qualcosa non quadra.
Le indagini richieste dalle associazioni
Pochi giorni dopo la morte di Giotto è stata fatta una richiesta ben precisa da parte di alcune associazioni animaliste, fra cui l’Enpa l’Animal Freedom, l’Anpana e DnA. Le associazioni chiedono chiarimenti, ed interpellano il sindaco Andrea Gnassi, i dottori dell’Ausl Roberto Angelini e Roberta Mazza e l’assessore Sadegholvaad. A loro viene chiesto formalmente di aprire un’indagine a proposito di queste due morti poco chiare, e andando a ritroso vengono chieste le schede sanitarie e comportamentali di tutti i cani deceduti negli ultimi tre anni. I dubbi sono tanti, e per questo le associazioni si aspettano, riguardo le storie di Leone e Giotto, di visionare tutti i verbali stilati durante la cattura e la valutazione comportamentale dei due cani, e di tutti quelli acquisiti per rinuncia di proprietà nel caso di cani aggressivi.
Non si fermeranno le associazioni, che stanno sempre dalla parte degli animali, finché non ci avranno visto chiaro. Perché i cani il cui padrone rinuncia alla proprietà, diventano terra di nessuno, e chi prende le loro difese? Nessuno si fa domande se accade loro qualcosa, ma questa volta non andrà così. Enpa e tutte le altre no profit sono lanciate verso un’indagine che, giunta alla fine, si spera faccia chiarezza su ciò che è accaduto, e sul motivo per cui due cani, sani, giovani e forti, sono morti senza una ragione apparente.