Creta, turiste italiane in vacanza adottano cani randagi

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Dopo il caso della studentessa britannica Georgia che ha salvato una randagia nell’isola di Creta portandosela in Inghilterra, è stata la volta di due turiste italiane.

Nel raccontare queste due storie che meritano di essere messe in evidenza per il coraggio dei protagonisti, cogliamo l’occasione per inserire Creta nella lista dei luoghi turistici, che pullulano di cani abbandonati nell’indifferenza totale.

Creta infatti come molte realtà nostrane è completamente indifferente nei confronti dei cani abbandonati come testimoniano queste due storie, fortunatamente finite bene.

Si tratta di due turiste italiane Lucrezia Germini e Annalisa Trebbi, hanno trascorso le loro vacanze a Creta ed entrambe sono tornate a casa, una a Roma l’altra a Bologna con un cane randagio cretese, come fece anche Georgia che portò con se Pepper in Inghilterra.

Tutte e tre, prima Georgia, poi Lucrezia e Annalisa sono rimaste scioccate dalla realtà cretese dove non esiste la cultura del cane da compagnia, dove i cani vengono investiti e lasciati morire ai bordi delle strade senza che nessuno si scomponga e dove se si trova un cucciolo senza padrone e domandi alla gente, questa ti risponde: riportalo dove l’hai trovato, sottointeso a morire.

La trafila fatta da Lucrezia e dal suo fidanzato Manuel per portarsi a casa una cagnolina che vagava sull’autostrada mentre erano in vacanza a Chania è stata molto simile a quella della studentessa inglese Georgia. Hanno cercato i proprietari, hanno tentato di mettere il cane in una pensione ma non c’era posto. Infine hanno deciso di portarla a casa, a Roma, grazie anche ad una colletta fatta via Facebook che ha permesso loro di raccogliere i soldi necessari per il passaporto e il volo di Hachika (così hanno chiamato la cagnolina): ben 900 euro.

Anche Annalisa Trebbi ha vissuto una storia simile. Il suo quattrozampe Whisky, un meticcio, ha rischiato di essere investito da un automobile proprio mentre lei e il suo fidanzato si trovavano a Chania. Anche loro hanno cercato di chiedere aiuto alle autorità locali e alle associazioni ma niente da fare. Sull’isola, come ha spiegato l’associazione Noah’s Ark Animal Sanctuary di Chania non esistono strutture capaci di ospitare nuovi animali. L’unica esistente è al collasso.

A quel punto anche Annalisa ha deciso di adottare il cane e oggi Whisky vive a Bologna.

Certo è che Creta (che tra l’altro è in buona compagnia: anche molte località di villeggiatura italiane non sono da meno) non fa una bella figura in quanto non esiste né la cultura del microchip, né della sterilizzazione ma solo quella di una profonda indifferenza di fronte alla sofferenza degli esseri viventi; cani o persone che siano. Ai cani poi basterebbe così poco: un pezzo di pane e una ciotola d’acqua. E pensare che una volta, tanto tempo fa c’era una “persona molto famosa” che diceva: In verità vi dico: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“.