Roma – Tre cuccioli abbandonati nel bosco, un pasto per i cinghiali

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Abbandonare i cani ha delle conseguenze, che molto spesso sono fatali per gli animali stessi. Soprattutto se si tratta di cuccioli indifesi. La soluzione sarebbe molto più semplice di quanto si possa immaginare, ma troppo spesso pur di non spendere due soldi per sterilizzare la mamma si preferisce lasciare che accadano cose orribili.

Nessuna speranza per i cuccioli

E’ una brutta scena quella che si sono trovati davanti i volontari della Lagos, associazione dedicata alla cura degli animali randagi. Siamo a Sant’Angelo Romano e, a raccontare l’accaduto, è Francesca Albanese, presidente dell’associazione in questione. Durante la giornata i volontari si spargono per varie ricognizioni; in questo caso Francesca si dirigeva, come ogni giorno, a nutrire e controllare una mamma cagnolina con i suoi cuccioli. Nei pressi di un casolare abbandonato, in località Selva, si è imbattuta in una scena degna di un film horror.

Tre cuccioli, o ciò che rimaneva dei loro piccoli corpicini dilaniati, erano stati abbandonati in una scatola di scarpe. Chi li ha lasciati lì non poteva non immaginare la fine che avrebbero fatto, lasciati in una località boschiva popolata giustamente da animali selvaggi. I tre piccoli sono stati trovati, e non era difficile dato che non si è neanche provato a nascondere la scatola, e sbranati probabilmente da uno o più cinghiali. Si trattava di tre piccoli meticci simil lupetto di pochissimi giorni di vita.

Rabbia e frustrazione per una morte ingiusta

Francesca ha affidato ai social tutta la sua rabbia e la frustrazione dell’intera associazione, che ogni giorno fa il possibile e anche l’impossibile per aiutare i randagi, specialmente in questo periodo di forte caldo. Parole durissime quelle di Francesca, indirizzate a chi ha compiuto un gesto così vile e terribile, senza nessun rispetto per il miracolo della vita. E’ dura da mandare giù una storia come questa, e non c’è una giustificazione che tenga. Potevano essere fatte moltissime altre cose se proprio non si volevano quei poveri cuccioli, partendo ovviamente dalla sterilizzazione della mamma.

Si poteva regalarli, si poteva lasciarli in un canile, o in una delle tante associazioni che se ne prendono cura. Lasciarli in un bosco da soli ha significato chiaramente abbandonarli a una morte terribile, nella più totale indifferenza. Ma purtroppo oramai lo sappiamo bene, non sono eventi isolati, non sono nemmeno sporadici gli abbandoni e le conseguenti morti di cuccioli innocenti. Con il dolore nel cuore Francesca racconta che solo negli ultimi tempi sono stati ritrovati dalla Lagos ben 17 cani, che vengono tenuti nel loro rifugio.

Per mancanza di posti, pagano lo stallo per altri cinque cani e si occupano sul territorio di molti altri animali che non possono portare via per mancanza di spazio, né affidare a qualcuno per mancanza di fondi. Si battono per gli animali, ma è una lotta ad armi impari, e finché ci saranno persone con il gelo nel cuore, che non si fanno scrupoli a lasciar tre cucciolini in balia dei cinghiali selvatici, la sorte dei randagi sarà sempre più nera.