Delilah – Cagnolina ridotta al limite della fame

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Storia di un cane ridotto al limite della fame, salvato appena in tempo. Viene dall’Australia una storia con un lieto fine, ma che per molto tempo è stata un vero e proprio incubo per un povero animale innocente.

L’intervento dei vicini

Ci troviamo a Brisbane, in Australia. In un appartamento vive un uomo con il suo cane, Delilah. Si tratta di una Staffordshire Bull Terrier, una femmina adulta che ha rischiato di morire di fame. Ad allertare la Rspca chiedendo di intervenire subito, sono stati i vicini di casa del proprietario di Delilah, impressionati dalle condizioni in cui verteva il cane.

Quando sono arrivati i volontari quello che hanno visto è stato un cane che pesava undici chilogrammi, anziché pesarne venticinque più o meno. E’ stato un cane che stentava a reggersi in piedi, e a cui probabilmente restava ben poco da vivere. Immediatamente il cane è stato portato via, e il proprietario denunciato.

La seconda vita di Delilah

Le fotografie che raffigurano Delilah al momento del sequestro sono quanto meno impressionanti, le sue ossa sono tute visibile, le zampe sembrano cedere sotto quel poco di peso che ancora sorreggono. Gli occhi del cane sono disperati, terrorizzati, stanchi. La piccola è stata portata via e affidata alle cure di un rifugio; i volontari sono rimasti impressionati non solo dalla mole d’appetito che Delilah presentava, ma soprattutto dagli attacchi d’ansia che il cane manifestava davanti al cibo. Farle riprendere un ritmo normale e placare le sua ansie non è stato affatto facile, ma nel giro di una settimana aveva già recuperato ben quattro chilogrammi.

Ad oggi per fortuna è in perfetta forma, sana e vigorosa come un cane giovane della sua razza dovrebbe essere, ma con un bagaglio di esperienza che nessun essere vivente dovrebbe mai portare. Il proprietario, invece, è stato giustamente processato. La sua pena ammonta a mille euro, più quattrocento di spese legali; in più l’uomo è stato diffidato dal prendere un qualsiasi altro animale domestico per i prossimi tre anni, data l’impossibilità di mantenerli. Naturalmente a chi, come noi, ama i cani questo non basta; non c’è punizione sufficiente per chi riesce a ridurre un animale in quelle condizioni.

A peggiorare la situazione c’è stato il tentativo dell’uomo di far credere agli inquirenti di aver preso in consegna il cane da pochissime settimane, per aiutare un amico. Per fortuna i suoi vicini lo hanno smentito, affermando con decisione di vedere il cane vivere lì da almeno un anno. Nonostante la pena inadeguata, la storia ha davvero un lieto fine; Delilah è stata adottata da un’amorevole famiglia di Morningside, e non mostra tracce delle vecchie ansie. E’ un cane felice, anche se un’ombra rimarrà per sempre nel suo cuore.