Sembra assurdo che si debba parlare ancora di queste cose, e invece è proprio così. Cani da combattimento e scommesse clandestine; siamo nelle Marche, e le vittime sono due animali sfruttati per scopi illegali.
Ritrovati i cadaveri di due cani
Fermo, provincia delle Marche. Già da tempo aleggia in zona il sospetto delle scommesse clandestine su incontri, altrettanto clandestini, fra cani. Sospetto che in realtà è sempre stato una certezza, di cui si faceva un po’ fatica a parlare. A far perdere la pazienza agli abitanti del luogo è stato il ritrovamento di due carcasse, l’ultimo ma non il primo purtroppo. Si trattava di un esemplare di Rottweiler e di un altro cane ridotto talmente male da non essere riconosciuto. Siamo nella zona di Lido Tre Archi, e oramai la gente è sicura, sono combattimenti clandestini fra cani. Non è una novità purtroppo, già diverse volte sono stati rinvenuti cadaveri di cani ridotti in uno stato pietoso.
A rilasciare un’intervista è una donna abitante del posto di cui chiaramente non viene rivelato il nome; racconta di come la maggior parte dei cani presenti in quella parte di città siano tutti appartenenti a razze adatte ai combattimenti clandestini. Pitbull, Rottweiler, Amstaff e altre razze simili popolano la parte del litorale, e spesso si tratta di animali educati a combattere. Ogni tanto ne sparisce uno, e dopo qualche giorno viene rinvenuto il suo cadavere in qualche anfratto nascosto. La gente lo sa, ed è schifata dalla violenza generata da questo tipo di scommesse. Purtroppo però la paura di ritorsioni è più forte, e le denunce finora non sono partite.
Finalmente partono le denunce
Ora però sembra che si sia giunti a un punto di rottura, con l’ultimo ritrovamento sono scattate segnalazioni e denunce a raffica. La Polizia sta già lavorando per fermare questo giro, ma pare non sia facile neanche in questo modo. Chi tratta questo tipo di “affari” infatti, è molto ben organizzato, e incastrarlo non è cosa da poco. Nel caso specifico, gli abitanti hanno segnalato anche il luogo in cui avvengono gli incontri; le retate però non sono efficaci; pare che gli organizzatori degli incontri abbiano delle talpe che avvertono di ogni retata prevista, e dei pali che, muniti di telefono e auricolari e ben nascosti, segnalano l’arrivo delle Forze dell’Ordine.
Gli incontri si svolgono in un piazzale fuori mano, adibito ad arena clandestina. Vengono posizionati dei riflettori che illuminano il ring, e, non appena il palo avverte dell’arrivo della Polizia vengono spenti, precipitando la piazza nel buio. Il tempo per gli agenti di giungere sul posto e tutti si sono dileguati, senza lasciare tracce. Sennonché qualche giorno dopo spunta fuori il cadavere di un cane, a confermare l’avvenuto combattimento. Le minacce di ritorsione finora sono servite a intimorire chi sapeva già di queste lotte clandestine, e ha taciuto non per omertà ma per paura. Ora però le segnalazioni sono arrivate, ed è per questo che c’è bisogno di tenere i riflettori bene accesi su questa vicenda.
Più gli occhi sono puntati, più è difficile che gli autori di queste azioni criminali e, sottolineiamo, illegali, abbiano modo di compiere altri scempi o di prendersela con gli abitanti del posto. Cercheremo di seguire da vicino questa vicenda, aspettando di poter scrivere un bell’articolo sull’avvenuto arresto dei colpevoli.