La supremazia umana sul pianeta spesso si manifesta per crudeltà sugli animali e sadismo, spesso senza confini. Ci sono volute due ore di intervento per ricucire la pelle del gatto di pochi mesi vittima del sadismo e della perversione di qualcuno privo di cuore, sentimenti, intelligenza, interessi ecc. In altri termini vittima di un essere inutile per tutti, suoi simili, ambiente ecc.
La vicenda è avvenuta a Ferrara quando un micio tigrato di pochi mesi è stato soccorso da una famiglia di Vaccolino. Il gattino, malgrado il dolore, era riuscito ad arrampicarsi su di un albero nel giardino della famiglia. Il micino miagolava ed era terrorizzato.
Sono stati subito avvertiti i volontari che si occupano dei gatti del quartiere e la LIDA (Lega italiana dei diritti dell’animale) che hanno soccorso il gatto portandolo subito dal veterinario, il dottor, Franco Grossi.
Inizialmente si pensava che il gattino fosse stato vittima di un cane, ma gli occhi esperti del veterinario hanno riconosciuto nei tagli la crudeltà umana senza confini. Qualcuno aveva tentato di scuoiare vivo il micino di pochi mesi. Non si sa come il gattino sia sfuggito all’aguzzino. Forse era inesperto o è sopraggiunto qualcuno e ha dovuto lasciare andare il gatto che, con la sua grande voglia di vivere, è riuscito a scappare ed arrampicarsi su di un albero nel giardino di chi poi lo ha soccorso.
Il gattino sembra al momento fuori pericolo, e dopo l’intervento è riuscito a mangiare qualcosa. Intanto i volontari e la LIDA hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri.
Ma non tutti i gatti, vittime di casi di maltrattamento animali, hanno avuto più fortuna, come il caso avvenuto sempre a Ferrara, dove ignoti sono riusciti ad arrivare alla fine della terribile pratica. Il fatto risale al 2006 ed accadde a Copparo. In quell’occasione il gestore del bar di Piazza Maestri del Lavoro di Copparo trovò il micio scuoiato. Più recenti invece sono i casi del gatto scuoiato trovato nel cuneese a marzo 2012, a cui si aggiunge quello appeso in un parco appena fuori da una scuola di Brescia del febbraio 2015.
Ci sono molti altri casi di questo genere, e purtroppo non si può dimenticare il fatto che la pratica di scuoiare animali vivi è in uso in molti paesi in quanto la sofferenza scaricherebbe adrenalina rendendoli più gustosi. Non facciamo i nomi di questi paesi tanto li sappiamo tutti e vogliamo evitare di leggere nei commenti qualche “acculturato” che ritiene questa una tradizione come tante altre.
Tradizione o meno queste sono crudeltà gratuite che non possono trovare giustificazione in tradizioni prettamente di stampo umano che dovrebbero essere spazzate via, non giustificate da qualche ben pensante.