Green Hill, L’azienda delle torture rivendica i cani adottati

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Tutti ricorderanno la terribile vicenda di Green Hill, azienda e laboratorio degli orrori dove migliaia di beagle sono stati trovati in condizioni terribili.

Il processo si era chiuso con la condanna dei responsabili, ma non hanno trascorso un solo giorno in carcere.

In compenso l’azienda delle torture, Green Hill non solo si è costituita parte civile contro gli ambientalisti che salvarono gli animali e che ora sono in prigione, ma rivendica i 3000 cani salvati e adottati da molte famiglie italiane.

Al momento al banco degli imputati dell’udienza del Tribunale di Brescia  di giugno 2015 ci sono quindi 13 ambientalisti quelli che il 28 aprile 2012 entrarono nella struttura e liberarono i cani.

Mentre tuttavia i responsabili di Green Hill condannati non si sono fatti un giorno di galera, molti degli ambientalisti che nel corso della manifestazione liberarono i cani, sì.

Come si ricorderà, in migliaia giunsero da ogni parte d’Italia a Montichiari per chiedere la chiusura di Green Hill. Nel corso della manifestazione entrarono nell’allevamento e portarono via molti beagle che vennero rinvenuti in condizioni terribili. In quell’occasione vennero arrestati molti manifestanti che rimasero in carcere per tre giorni.

Ora sono a processo per reati quali rapina, danneggiamento, furto, resistenza a pubblico ufficiale.

Il giudice, Angelica Nolli  ha dovuto richiamare all’ordine l’aula a causa dei pianti di commozione dicendo che:” Le aule di tribunale sono abituate alle lacrime, ma in altri contesti”. Il processo è stato rimandato al 21 settembre 2015. Come andrà a finire? C’è chi teme che finirà all’italiana.. con gli ambientalisti condannati e gli aguzzini autori di un libro….