Il terremoto del Nepal ha lasciato dietro di sé morte e distruzione. Vie polverose e macerie ovunque anche nella nota ed antica Kathmandu. Eppure i nepalesi non si dimenticano dei loro cani.
Il Nepal è l’unico paese asiatico dove il cane è sacro con tanto di festa della durata di cinque giorni in autunno. La ragione risiede nel fatto che un famoso santone intraprese un lungo viaggio verso la purificazione e l’ascesi in compagnia di un cane.
Sono molti quindi quelli che, malgrado il terremoto non si sono dimenticati dei loro cani. Tra essi spicca Gyani Deula, una signora di cinquant’anni che ha deciso di prendersi cura dei cani di Kathmandu, vittime anche loro del terremoto, soprattutto dei randagi, quelli che vagano senza meta alla ricerca di qualcosa da mangiare in mezzo alle macerie. Molti erano padronali, ma il terremoto li ha lasciati orfani.
Gyani è rimasta molto colpita da loro e così ha deciso di prendersene cura al punto che è già stata battezzata “la madre dei cani di Kathmandu”. Avvolta in un abito turchese, si siede per terra e rimane con loro anche quando cala la notte. Dorme in strada per proteggerli dagli sciacalli, lasciandoli tuttavia liberi di muoversi. Divide con loro il suo pasto e la sua acqua. Li considera come figli e come una vera madre non ne dimentica nessuno.
Per quelli che non ci sono più, sia a seguito di malattie o che sono rimasti sotto le macerie Gyani organizza una cerimonia funebre, chiamata Terva. Si tratta di un rito con preghiere e profumo di incensi. I residenti che la conoscono cercano di dargli una mano insieme ai volontari dell’associazione animalista Human society international, che le forniscono antibiotici e vaccini.