Avrete certamente sentito o letto di quei casi di persone che vivono con un’infinità di animali in casa (animal hoarding) fino a non riuscire più a gestirli. Ebbene quando il numero degli animali tenuti rischia di compromettere la salute degli stessi, non si è più di fronte ad un amante degli animali ma ad un hoarder. Si tratta di un disturbo ossessivo che non riguarda solo gli animali, ma anche oggetti e spazzatura, anche se in quest’ultimo caso viene chiamata sindrome di Diogene.
L’identikit dell’hoarder
Il primo studio sul comportamento degli hoarder risale al 1999 ed è stato realizzato dall’Hoarding of Animal Research. E’ importante ricordare che gli hoarder non riempiono la propria casa di animali con l’intenzione di maltrattarli, anzi. Le ragioni sono molteplici, in alcuni casi i soggetti si considerano dei veri e propri amanti degli animali, in altri, i loro salvatori. Si tratta comunque di persone che tendono ad isolarsi socialmente e generalmente vivono in scarse condizioni igieniche.
La stragrande maggioranza degli hoarder sono recidivi e quindi anche se scoperti e sequestrati gli animali, in breve tempo riprendono questa pratica. L’identikit del classico hoarder corrisponde a una donna di età superiore ai cinquanta anni, che vive in solitudine e ha pochissimi amici. Purtroppo, la maggior parte delle vittime, dopo la liberazione, è destinata a finire nuovamente reclusa in rifugi e canili. Spesso lo stress psicologico e fisico a cui li sottopone l’hoarder li rende difficilmente adottabili. Un comportamentalista capace di recuperarli grazie ad un adeguato addestramento e un attento studio del comportamento diventa quindi essenziale.
