Inghilterra- Carcere per chi impone la dieta vegana al gatto

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In Inghilterra viene punito con il carcere chi obbliga il gatto a seguire una dieta vegana o vegetariana, profondamente contraria all’alimentazione di cui necessita il piccolo felino.

Pena detentiva per chi infrange la legge

Nel Regno Unito non c’è spazio per gli equivoci, il gatto è carnivoro, e tale deve restare. Gli animali domestici in Inghilterra sono protetti dall’Animal Welfare Act, una legge organica che risale al 2006, e che stipula delle normative a protezione degli animali domestici. Le regole imposte riguardano il rispetto delle necessità di un animale domestico; nello specifico si parla dell’ambiente in cui vive, della dieta, appunto, della socializzazione con altri animali, dell’attività fisica di cui ha bisogno e della protezione di cui necessita. A seguito di ciò è stato introdotto il reato di Welfare, che comporta pene severissime, che vanno da multe esagerate alla detenzione.

Nel caso specifico si parla della dieta del gatto. Ogni persona è libera di decidere per la propria alimentazione, e nel regno Unito la dieta vegana va molto di moda. Pare che entro il 2020, lo dicono le stime, il 55% della popolazione inglese aderirà a questo tipo di disciplina alimentare. Obbligare però gli animali domestici a seguire questa dieta va a snaturare l’alimentazione che soddisfa il fabbisogno degli stessi; portando gravi e spesso irreversibili problemi al loro stato di salute. Pertanto costringere un gatto, animale che si nutre principalmente di proteine animali, ad una dieta vegana o vegetariana equivale a fargli subire maltrattamenti, e quindi è reato. E viene punito molto duramente.

La situazione in Italia

Questo accade in Inghilterra, dove, abbiamo detto, gli animali domestici sono protetti dell’Animal Welfare Act. In Italia non è così. Non c’è ancora nessuna legge a tutela degli animali domestici; e anzi, lo ripetiamo spesso, in caso di maltrattamenti verso gli stessi le pene sono fin troppo leggere, e le multe quantomeno irrisorie. Esiste una normative generale che viene poi disciplinata dalle varie regioni; appartiene alla legge stipulata nel 2010, legge n. 201, all’interno della quale è contenuto un accordo Stato-regione appunto, che riguarda la tutela degli animali domestici.

Anche in questo caso l’obbligo di alimentazione vegana o vegetariana per gli animali domestici viene definito incompatibile con la natura degli stessi. Tuttavia nel nostro paese non è prevista ancora nessuna pena o multa che serva da deterrente agli estremisti un po’ troppo convinti; fanatici che obbligano gli animali, che tanto osannano e proteggono, ad uno stile alimentare che in breve comprometterà definitivamente la loro salute.

Se non fosse per le tante associazioni volontarie e sindcati che si occupano di fare sensibilizzazione a tappeto su tutto il territorio nazionale, a tutela degli animali domestici e non solo, queste povere anime sarebbero lasciate in balia di padroni egoisti o forse solo sconsiderati. L’idea di stabilire un Animal Welfare Act nostrano dovrebbe seriamente essere presa in considerazione dagli organi competenti; perchè sarebbe davvero ora che l’Italia si schierasse dalla parte giusta, che in questo caso è certamente quella degli animali.