Inghilterra condanna il massacro di cani randagi in Romania

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Il governo inglese ha recentemente invitato la Romania a fermare il massacro dei cani randagi. La Gran Bretagna non è nuova a queste posizioni ufficiali dei suoi organi diplomatici. E’ sufficiente ricordare l’attacco di qualche mese fa del principe William in un discorso pubblico tenuto presso una sede istituzionale a Washington, contro la Cina che venne accusata di crimini contro gli animali.

Questa volta la diplomazia britannica, si è scagliata contro le stragi dei randagi rumeni che avrebbero come causa scatenante l’aggressione e la morte di un bambino di quattro anni.

Malgrado si sia scoperto che i randagi non centravano nulla con la morte del bimbo (i responsabili erano i cani da guardia di una società privata che è stata condannata a pagare £ 1.700.000 di risarcimento alla famiglia), le istituzioni rumene, che combattono da tempo il fenomeno del randagismo con lo sterminio, hanno intensificato le stragi.

Dal Foreign Office giungono quindi forti segnali di preoccupazione per la crudeltà dimostrata dalla Romania nei confronti di esseri innocenti, come se essere stati abbandonati fosse una colpa. I randagi infatti vengono uccisi per strada a bastonate.

Da qui le accuse britanniche che invitano la Romania a smettere.

La notizia di questa presa di posizione a favore dei pelosi abbandonati da parte della diplomazia britannica viene dal Il Mail on Sunday che riporta anche che i britannici hanno fatto pressioni sui politici di Bucarest, chiedendo loro di affrontare con maggiore umanità la crisi dei randagi rumeni che ammonterebbero ad un milione e che spesso vengono accusati di aggredire le persone.

Molte associazioni, tra cui la Save the Dogs per la tutela degli animali del mondo hanno chiesto che lo sterminio sia fermato, e che i randagi siano sterilizzati e poi  accuditi in attesa di trovare loro una famiglia. Ma la Romania non ha i soldi per affrontare i problemi, malgrado l’iniziativa di Londra abbia avuto una risposta anche se molto flebile. I randagi non saranno più uccisi immediatamente, ma tenuti per due settimane in attesa di adozione.

L’ambasciatore britannico Martin Harris in una recente nota, datata aprile 2014, ha detto che l’ambasciata britannica a Bucarest ha ospitato un incontro tra il sindaco della città e le associazioni nel corso della quale ha consigliato alle autorità locali di avviare un progetto insieme alle organizzazioni animaliste per gestire in modo più umano il fenomeno dei randagismo.

Se dunque l’interessamento britannico ha mosso anche se poco l’animo delle istituzioni rumene, non si può dire altrettanto su quelle cinesi. Di fronte alla manifestazione ambientalista avvenuta a Roma presso l’ambasciata cinese contro lo sterminio dei cani del festival della carne di cane che avviene ogni anno tra il 21 – 23 giugno per scopi alimentari, l’ambasciatore cinese ha risposto che sono affari interni, e in altre parole che al resto del mondo non deve interessare.