Iniziato il processo al Killer dei gatti

tribunale gatti processo

Finalmente è iniziato il processo al killer dei gatti. Come avevamo anticipato, il processo sarebbe iniziato il giorno 11 novembre, e così è stato. Mercoledì mattina il 40enne accusato di aver torturato e ucciso diversi gatti, si è presentato al tribunale di via Borfuro a Bergamo. Il suo legale,l’avvocato Isabella Colombo, sta facendo preparare, da un consulente psichiatrico, il professor Giulio Di Mizio dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, una perizia psichiatrica, in difesa del suo assistito, che si è sempre dichiarato innocente, cosa che potrebbe renderlo non perseguibile penalmente.

Ricordiamo brevemente i fatti: l’uomo è accusato di aver torturato e ucciso alcuni gattini, presi in adozione da proprietari ignari delle fisime mentali dell’uomo. L’uomo avrebbe poi inviato loro le immagini scioccanti delle bestiole torurate, motivo per cui molti di loro lo hanno denunciato per uccisione e maltrattamento animali.
La scorsa estate, il fronte Animalista, aveva organizzato un presidio sotto casa dell’accusato per protestare contro di lui e contro il fatto che l’uomo ancora fosse libero di commettere atrocità ai danni delle povere creature. Difatti l’uomo, nonostante le denunce, stava continuando la sua attività,spalleggiato da due donne. Il Fronte Animalista aveva allertato i cittadini, tramite i social network, di prestare la massima attenzione alle richieste di adozione di gatti nel bergamasco.

Al processo si sono costituite parti civili alcune associazioni per la tutela degli animali come l’UGDA (Ufficio garante diritti animali) , l’ENPA (l’Ente nazionale protezione animali) e il Comitato diritto animali Bergamo e una donna che aveva dato in adozione uno dei suoi cuccioli. All’uomo sono state fatte cinque denunce, anche per stalking, per aver inviato di continuo, dei messaggi, ad alcuni proprietari e per aver avuto nei loro confronti, atteggiamenti persecutori, di questo se ne parlerà in un altro processo in programma. Il killer dei gatti dovrà rispondere ad altre denunce per truffa, subita da una decina di persone che avevano acquistato da lui, online, dei prodotti mai ricevuti.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 23 marzo.