Il mondo si sta muovendo per la difesa degli animali, contro il maltrattamento animali soprattutto quelli domestici come i cani (e non solo) che hanno lo svantaggio di non avere altra scelta che vivere a fianco di quell’essere umano.
Il loro habitat naturale non esiste più da millenni. Fin dall’epoca della preistoria gli amici a 4 zampe sono stati vicino all’uomo e proprio in virtù di questa fedeltà millenaria che molti paesi stanno provvedendo per far rispettare il codice penale già attuato in materia di maltrattamento animali, ma anche per nuove leggi.
Dopo che per anni la Federal bureau investigation (FBI) ha archiviato il maltrattamento animali sotto la voce “altro” insieme ad una serie di altri reati minori, l’ufficio della presidenza dell’FBI ha annunciato che nel mese di ottobre 2014 avrebbe creato un Gruppo apposito contro la crudeltà sugli animali, da considerare al pari dell’incendio doloso, aggressione e omicidio.
Lo scopo di questa iniziativa dell’FBI è riuscire a tracciare i reati spesso dimenticati. Il tipo di archiviazione attuale (sotto la voce “altro”) rende quasi impossibile punire i reati di maltrattamento e crudeltà sugli animali. Con la nuova forma di archiviazione sarà più facile identificare e rintracciare chi si macchia di questo reato.
Secondo l’FBI quindi prestare attenzione alla crudeltà sugli animali e considerarla grave quanto l’omicidio può essere un sistema per controllare soprattutto la violenza giovanile. Sarà anche più facile per i giudici emanare sentenze appropriate soprattutto nei confronti dei recidivi, ha detto Madeline Bernstein, presidente e CEO della Spca (Società per la prevenzione della crudeltà verso gli animali) di Los Angeles, ex procuratore di New York.
La decisione in tal senso presa dall’FBI trova ragione anche nel fatto che numerosi studi hanno dimostrato che giovani che uccidono e torturano animali sono soggetti più inclini alla violenza che va repressa sul nascere anche se rivolta agli animali, in quanto in genere con il passare del tempo questi individui non potranno che avere una escalation. Come caso estremo è sufficiente pensare ai serial killer dove ormai è noto alla letteratura criminologica che questi iniziano sempre prima dagli animali, per poi passare all’uomo.
Reprimere il reato di maltrattamento animali sul nascere e considerare la crudeltà sugli animali grave quanto l’omicidio è importante non solo per la tutela degli stessi, ma anche per l’essere umano, che potrebbe essere vittima un domani della medesima violenza perpetrata ai danni degli amici a 4 zampe e di tutti quegli esseri indifesi che non hanno voce e né la fortuna di essere accuditi da padroni amorevoli.