Miracle – Il cane che è risorto dalle macerie dopo l’uragano Dorian

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E’ proprio quando non te lo aspetti che i miracoli accadono. Per fortuna c’è chi non smette mai di sperare, né di lottare. Questa volta la tenacia e la convinzione con cui è stato svolto un lavoro ha salvato la vita a un cane, che di speranze non ne aveva più.

La forza di volontà può salvare una vita

L’uragano Dorian ha distrutto tutto ciò che è riuscito a raggiungere,  radendo al suolo buona parte delle Bahamas. Le vittime sono state tante, e il dolore è ancora freschissimo. Persone, animali, case e strutture di ogni genere, tutto spazzato via da venti che hanno raggiunto i 265 km/h. Ma c’è chi ancora non smette di cercare, chi non si rassegna alla morte, e lotta per un barlume di vita.

E’ il caso del Big Dog Ranch Rescue, che continua ad ispezionare con i droni le zone devastate, in cerca di segnali di vita. Nella città di Marsh Harbour, uno dei luoghi più colpiti dalla furia di Dorian, un piccolo miracolo è accaduto, e un cagnolino è nato per la seconda volta, fra le lacrime di gioia e commozione dei volontari che sono riusciti ad estrarlo dalle macerie. Incredibile la tenacia di questo piccolino, che si è attaccato alla vita con tutte le sue forze, e alla fine è stato ricompensato dal destino.

Miracle, un nome azzeccato

Lo hanno chiamato Miracle, e non poteva essere diversamente. A raccontare la sua storia è Lauree Simmons, presidente nonché fondatrice del Big Dog ranch Harbour; la Simmons racconta di come i volontari non abbiano mai smesso di cercare fra le macerie, dirigendosi nei punti in cui i proprietari dei cani dispersi dichiarano di averli visti l’ultima volta. Durante il volo di un drone, qualcosa è stato rilevato sotto cumuli di macerie, un lievissimo barlume di speranza si è acceso fra i volontari.

I lavori sono stati veloci, nessuno si è risparmiato finchè, fra i detriti e una quantità mostruosa di polvere, non è stato visto Miracle. Si tratta di un cagnolino di circa un anno, rimasto quasi un mese sotto le macerie. Gravemente denutrito, è vivo solo perché in qualche modo è riuscito a bere l’acqua piovana. Quando è stato estratto dai ruderi, Miracle non poteva tenersi in piedi, e le sue condizioni erano visibilmente preoccupanti.

Ma lui ha trovato comunque l’energia per scodinzolare di gioia, facendo scendere le lacrime a chi, stanco e sporco, assisteva alla sua seconda nascita. Adesso Miracle è in una clinica veterinaria, dove personale specializzato si sta occupando di rimetterlo in piedi. Giovane e forte, Miracle si riprenderà, e di certo supererà questa terribile avventura. Simmons racconta con gioia del suo ritrovamento, che fa salire a 139 il numero di cani salvati dall’associazione. Miracle ha regalato la speranza a chi rischiava di perderla, è riuscito a rendere l’entusiasmo a chi oramai era sfinito. Ogni volta che raccontiamo storie simili ce ne rendiamo conto, a dare forza a chi si prende cura dei cani in difficoltà sono i cani stessi, con la loro riconoscenza, con la loro gratitudine eterna.