A Monza distrutta un’altra colonia felina

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Per una volta, invece di raccontare un fatto di cronaca nera, proviamo a raccontare un brutto episodio che magari ci farà riflettere. Una storia che racconta la totale mancanza di rispetto e compassione verso gli animali meno fortunati.

Colonia felina rasa al suolo

Siamo nella città di Monza, splendida e pacifica provincia lombarda. Non è raro, girando per la città, incontrare piccole colonie feline; tutte registrate regolarmente, tutte seguita da persone di buon cuore che amano i gatti e non danno fastidio a nessuno. Sembra il paese delle meraviglie, ma naturalmente non è così. Ultimamente accade un po’ troppo spesso di vedere atti vandalici che danneggiano le colonie, rendendole inagibili. L’ultima in ordine di tempo ad essere stata distrutta è la colonia in via Aguggiari.

Ad occuparsi quotidianamente dei gatti presenti nella zona sono Enrico e Giuseppina, una coppia di pensionati, che senza chiedere aiuto a nessuno si prendono cura di nutrire e curare i gatti presenti. Regolarmente registrata e perfettamente tenuta, la colonia non dava fastidio a nessuno. Eppure nei giorni scorsi, quando sono andati ad accudire i gattini, la coppia si è trovata davanti una brutta scena.

L’appello dell’ENPA

Assi divelte a scoperchiare le cuccette, ciotole rovesciate e spazzatura ovunque. Perfino escrementi di cane lanciati al di là della rete. Questo è quello che i due signori si sono trovati davanti qualche mattina fa. A denunciare l’accaduto è l’ENPA tramite un messaggio postato sui social, in cui usa parole molto dure nei confronti di questi vandali. Non è la prima volta che accade purtroppo di ritrovare in simili condizioni una colonia felina nella città di Monza, ed è un vero smacco per gli abitanti che invece tante volte si sono dimostrati solidali nei confronti degli animali randagi.

Negli ultimi anni più di una volta le colonie sono state prese d’assalto, le recinzioni distrutte per far fuggire i gatti, senza un minimo di disciplina né di civiltà. L’ENPA chiede provvedimenti severi contro queste persone, forse teppistelli di quartiere, e noi siamo d’accordo. Bisogna insegnare il rispetto per gli animali, e in questo caso a mancare sembrano essere proprio le basi.