Tanti articoli scritti per sensibilizzare le persone nei confronti di un grande problema come il randagismo, eppure canili e gattili sono sempre pieni. Finchè non si entra nella realtà di un canile non ci si può rendere conto di quali siano le condizioni psico-fisiche in cui troppo spesso cani e gatti abbandonati versano; e talvolta la situazione è davvero drammatica. Entriamo per un attimo nel canile della Muratella.
Nel canile muoiono troppi animali
Siamo a Roma, grande città dove il problema del randagismo imperversa indisturbato. La Muratella è un rione della capitale che ospita il canile comunale. La struttura accoglie un numero elevatissimo di cani e gatti abbandonati, spesso trovati in condizioni fisiche e psicologiche disastrose. Qualche giorno fa era uscito un articolo che annunciava lo stop temporaneo all’accoglienza degli animali; a causa di forti problematiche relative a malattie virali che stavano danneggiando seriamente gli animali stessi. Pare che il numero di decessi di cani e gatti ospiti del canile in questione sia addirittura sproporzionato; fin troppo spesso le morti sono legate ad epidemie virali non arginate a dovere.
Forse qualcuno avrà letto, ad esempio, la storia di Black, un cane randagio ospite del canile in questione, morto per una malattia virale appunto. E dieci giorni fa la stessa sorte era toccata a Puzzola, altro meticcio morto per una gastroenterite virale. I cani erano entrati nella struttura a seguito di storie di maltrattamenti e abbandoni, ma non presentavano sintomi legati alle malattie che li hanno uccisi. I virus girano all’interno del canile, che non riesce a contenerli né a curare a dovere gli ospiti della struttura, decisamente in sovrannumero e senza le giuste disponibilità economiche.
Aspettiamo l’intervento della Raggi
A lanciare l’allarme sono le associazioni animaliste, fra cui l’ENPA e OIPA. La notizia è rimbalzata immediatamente su tutte le testate più importanti ed è circolata sui social, fomentando giustamente polemiche e proteste da parte degli amanti degli animali. Ora chiaramente si cercano le responsabilità, che al momento sono argomento di una forte diatriba fra la Asl competente e il comune di Roma. Le associazioni animaliste si sono rivolte direttamente al sindaco Raggi, inviandole una lettera in cui sottolineano che i cani rinchiusi in un canile sono di proprietà del Comune di appartenenza, in questo caso Roma. Appare evidente, quindi, che il Comune dovrebbe immediatamente adoperarsi per rendere idonea la struttura; questo comprende la messa in opera di locali adibiti all’isolamento degli animali portatori di malattie virali, fino a completa guarigione.
I locali evidentemente non sono praticabili, poiché necessitano di lavori, e il Comune non sembra mettere a disposizione del canile della Muratella fondi destinati. Ora non ci resta che aspettare il risultato di questa partita a tennis fra Comune di Roma e Asl, nell’attesa che qualcuno si prenda le responsabilità e cominci ad agire nell’interesse degli animali ospiti della struttura. Noi ci aggiungiamo al coro di protesta e alla richiesta di attenzione da parte della Raggi, e continueremo a seguire da vicino la faccenda; perchè non è accettabile che in una città come Roma, dove il numero di cani e gatti abbandonati è davvero elevato, non ci si occupi minimamente della loro sorte.