Napoli: un ragazzo di 19 anni stava passeggiando con un amico di 15 anni e il suo fedele cane al guinzaglio, un pit bull, in Corso Umberto I, quando un algerino di 57 anni si è avvicinato e ha preso uno dei due alla gola per farsi consegnare denaro e i loro iPhone.
A quel punto il cane è scattato e ha difeso il suo padrone e l’amico, azzannando il rapinatore e mettendolo in fuga.
Il cane ha morso al naso, al braccio e al torace l’uomo è stato presto rintracciato dai Carabinieri. Al pronto soccorso gli hanno dato 12 giorni di reperto per le ferite eppoi è stato arrestato per tentativo di rapina.
Cogliamo l’occasione da questo episodio di parlare del “temibile” Pit bull, il cane considerato tra i più pericolosi a causa delle numerose aggressioni messe in risalto dai mass media.
In questo caso che abbiamo voluto mettere in evidenza abbiamo un pit bull normale, e si suppone anche ben gestito in quanto il padrone lo ha saputo tenere a bada una volta fuggito il rapinatore.
Che non sia un cane facile non vi è dubbio, ma che in molti casi dietro ad un comportamento non consono dell’animale vi sia un padrone incapace di gestirlo è un dato di fatto.
Non sono cani per tutti, e non sono nemmeno cani per persone che se lo comprano per moda o per fare i “duri”.
Si dimenticano molto spesso che il vero duro è il cane non loro e avere un pit bull non significa diventare automaticamente Rambo. E’ più facile che passare per esibizionisti e coatti soprattutto se per strada il cane fa come gli pare e nemmeno sente il padrone che appare come una appendice del suo guinzaglio.
Pit Bull o American Pit Bull Terrier deriva dall’incrocio di due razze inglese l’Old Bulldog e l’English white terrier. Secondo alcuni questo incrocio risalirebbe alla fine del XIX secolo, secondo altri invece si tratterebbe dell’autentico bull dog da lavoro dell’epoca rinascimentale senza apporto di altre razze.
Al di là dei riconoscimenti dell’ENCI, FCI ecc. il pit bull, il cui nome tradotto in italiano significa fossa (pit) dei tori (bull) è un cane selezionato per combattere (in passato i tori), ma ciò non significa che sia un cane cattivo o aggressivo e violento.
Vediamo perché… Intanto iniziamo con il dire che è un cane forte e dominante verso i suoi simili e quindi nel caso in cui trova un altro cane anch’esso dominante lo scontro è facile. Occorre ricorrere ad un po’ di addestramento in modo da controllarlo al fine di evitare lo scontro con altri maschi.
Con le persone poi è molto dolce e docile, nonché superprotettivo e pronto a difendere il padrone fino anche alla morte se questi è in pericolo.
Quando si sente che ha aggredito qualcuno bisognerebbe sempre andare a vedere come si sono svolti i fatti: se il cane è stato disturbato, stressato o altro o mal gestito dal padrone che non ha capito niente del suo cane, perché in certe situazioni tutti gli animali reagiscono.
Il pit bull non differisce dagli altri, anzi le altre razze non differiscono dal pit bull, il punto cruciale è che siccome è un cane nato per combattere (con una dentatura fatta in modo che chiuda a sigillo e faccia più danni possibile) quando morde manda all’ospedale, molto di più di altre razze della sua stessa taglia.
Quando si sceglie un cane del genere è sempre buona regola imparare a conoscere i suoi stati d’animo e ciò che lo innervosisce proprio perché è un animale potente e come detto può far molto male.
Il Pit bull può vivere benissimo in appartamento ma ciò non significa che sia da giro del palazzo Due orette di gioco gliele dovete concedere affinché si sfoghi. Un pitbull che non sfoga a sufficienza, potrebbe essere difficile da gestire, soprattutto durante la passeggiata per via della sua massa muscolare. E’ inutile dire che anche per lui la socializzazione da cucciolo è importante.
Quello che ci vuole per una buona convivenza con un pit bull è ricordarsi che ha un carattere molto forte, dominante e che per questo ci vuole molto polso e molta coerenza.