Il sistema scolastico dovrebbe essere aperto ad ogni forma e metodo educativo e di supporto sia ai bambini sani che non. Eppure in pieno XXI secolo si devono ancora leggere notizie che mettono in mostra l’ottusità di molte scuole.
La storia che vi vogliamo raccontare e dedicare a tutti coloro che operano nel settore dell’educazione è quella che vede Devyn e Hannah combattere contro non solo una malattia genetica, ma anche contro la chiusura mentale di una scuola.
Devyn Pereira è una bambina di 7 anni di Rochester (New York) e da tre anni chiede di poter entrare in classe con il suo cane guida: Hannah.
La bimba ha la sindrome di Angelman. Si tratta di una malattia genetica che porta attacchi epilettici, ritardi mentali più o meno gravi e difficoltà nel linguaggio.
Per la bimba è fondamentale la presenza di Hannah, che l’aiuta a camminare, a rimanere concentrata ed è addestrata per lanciare l’allarme quando sta per arrivare un attacco epilettico. E’ facile capire che per la bimba è anche un importantissimo supporto psicologico.
Beh! la scuola non lo capisce, in particolare è incomprensibile ai responsabili della Gates Chili Central School District, dove la bimba frequenta una classe speciale.
Questi grandi educatori hanno vietato l’accesso ad Hannah affermando che la famiglia debba pagare un insegnante di sostegno capace di intervenire in caso di necessità.
Così i signori Pereira sono stati costretti a spendere oltre 25 mila dollari per pagare un insegnante di sostegno per svolgere il ruolo che avrebbe coperto gratuitamente Hannah. Forse è proprio questo il problema, la paura che i cani possano togliere lavoro in tal senso agli umani.
Tuttavia le cose potrebbero cambiare in quanto il Dipartimento di Giustizia dell’amministrazione Obama ha intentato una causa contro il distretto scolastico, affermando che il loro comportamento viola l’Americans with Disabilities Act (ADA).
Se la famiglia Pereira vincerà la causa, la scuola non solo sarà costretta a far entrare Hannah, ma dovrà risarcirla per tutti i soldi che hanno speso per l’insegnante di sostegno in tre anni.