Viene dall’Inghilterra una bella iniziativa a favore dei cani. Si tratta del primo ospizio per cani, un atto di insolita bontà nei confronti di animali vecchi o malati. Per non perdere la speranza di un futuro migliore, raccontiamo il gesto altruista di Nicola Coyle.
Un’idea sorprendentemente generosa
Siamo in Gran Bretagna, a Nottingham. Nicola Coyle è un’infermiera ormai pensionata, che ha scelto di dare una seconda possibilità ai cani il cui destino è già segnato. Il Progetto per l’Hospice canino nasce dal cuore buono di una donna, che ha fondato e dirige questa associazione direttamente da casa sua. Il trattamento è riservato a quei poveri cani malati terminali, o abbandonati, o destinati alla soppressione. Agli ospiti viene offerta una vita agiata, in modo da poter concludere in bellezza il loro cammino, fra comodità e amore che spesso non hanno ricevuto in precedenza. I cani vengono saziati con prelibati manicaretti, vengono portati in spiaggia dove possono mangiare il gelato, festeggiare il loro compleanno e correre e nuotare liberi e felici.
Una seconda occasione per i cani poco fortunati
Purtroppo negli ambulatori locali o nelle associazioni apposite arrivano di continuo cani abbandonati, che se non vengono reinseriti in una famiglia entro breve tempo sono destinati ad essere soppressi. Nicola è una donna indubbiamente altruista e generosa, che si è sempre occupata di assistere i cani abbandonati; da quando è andata in pensione e si è trovata con più tempo a disposizione, ha scelto di dedicarsi interamente alla cura di queste povere anime. Scampati ad una morte spesso poco dignitosa e inopportuna, i cani della signora Coyle hanno una seconda chance; viene loro regalato del tempo da vivere nel migliore dei modi.
L’ampliamento del Progetto in un futuro vicino
Naturalmente l’ospizio per cani non è un progetto semplice da sostenere; le spese per l’infermiera Coyle si aggirano sulle 500 sterline per ogni cane. Questi soldi vengono messi in parte da Nicola stessa, e in parte da donazioni amorevoli. La cifra serve a garantire una fine dignitosa e agiata per ogni singolo cane che entra in casa Coyle. A prendersi cura di loro non c’è solo Nicola, ma anche Olivia e Harvey, i suoi figli rispettivamente di 15 e 14 anni. Finora sono più di 30 i cani che l’Hospice ha potuto aiutare; animali che sono rimasti in casa Coyle per un tempo compreso fra due settimane e due anni.
Nell’arco di questo tempo Nicola ha fatto davvero di tutto per rendere migliore la parte finale della loro vita, portandoli per una volta perfino in un McDonald’s. Ad oggi il Progetto per l’Hospice canino sogna una vera struttura dedicata, un ospizio con tutte le carte in regola dove poter accogliere con più cura i cani e tenerli al sicuro finchè avranno vita.