Tempo fa avevamo parlato di un prete che non aveva permesso a un cane di entrare in chiesa per accompagnare il feretro del padrone morto. Quel prete era stato messo alla gogna mediatica dagli animalisti e anche da chi, per empatia, ci vedeva una mancanza di rispetto verso il dolore reale dell’animale. Oggi parliamo ancora di preti, e mostriamo l’altra faccia della medaglia. Per fare questo attraversiamo mezzo mondo.
Le sue prediche sensibilizzano nella lotta al randagismo
Siamo in Brasile, nella parrocchia di Santana a Gravatà. Il parroco della Chiesa è Padre Juan Pablo, un sacerdote particolarmente vicino alle sofferenze dei cani randagi. Quotidianamente il parroco raccomanda ai suoi fedeli di prendersi cura dei cani in difficoltà, e lo fa durante la funzione. Incoraggiare le persone ad adottare, quando possibile, i randagi è solo l’inizio dell’impegno morale che questo prete sente di avere; alle parole seguono i fatti, tanto che Padre Juan Pablo ha già all’attivo decine di cani salvati dalla fame e dalle intemperie, adozioni e cure necessarie.
Durante la messa il padre cerca di trovare affidi per i cani che salva, nella speranza di offrire loro una vita migliore. Pochi giorni fa ha addirittura portato con sé sull’altare uno di questi trovatelli. I suoi fedeli hanno subito dimostrato un grande apprezzamento verso il gesto quantomeno insolito, e hanno accolto a braccia aperte il povero animale nella casa del Signore.
Il prete è diventato famoso nel web
Le immagini del parroco che pronuncia la sua omelia affiancato dal cane, sono state immortalate e fatte circolare nel web, diventando in breve tempo virali. Di nuovo fotografato durante una messa, Padre Juan Pablo è stato ripreso mentre sorride a un cane che, durante la funzione, gli salta addosso festosamente. Con questi gesti e con il suo grande cuore, il parroco sta insegnando ai suoi fedeli che ci sono tanti modi per amare, e uno dei più grandi è sicuramente occuparsi degli animali in difficoltà.
Finora abbiamo potuto parlare solamente di preti che respingevano cani bisognosi, impedendo perfino ai cani guida di accompagnare i propri padroni non vedenti in Chiesa. Finalmente abbiamo la possibilità di sottolineare un passo della Chiesa verso i cani randagi, e lo facciamo con immensa gioia. Vorremmo che Padre Juan Pablo fosse un esempio da seguire, e non da criticare. Perché non esiste nessuna legge, né scritta né morale, che impedisce alla Chiesa di accogliere un animale bisognoso. E San Francesco dovrebbe aver insegnato qualcosa.