Non c’è mai fine al peggio. Si dice così, ed è la verità purtroppo. Parliamo di una storia orribile, di una cattiveria senza limiti ai danni di chi, la cattiveria, non la conosce proprio. Vi raccontiamo la triste fine di Ruth, una cagnolina massacrata senza motivo.
Fotografato mentre la massacra di botte
Palermo, siamo nelle campagne di Partinico. Ad attirare un uomo che vive da quelle parti sono i guaiti strazianti di un cane in evidente stato di sofferenza. L’uomo si avvicina, il telefono è in tasca, pensa a un incidente o a uno scontro fra cani. Non è così. Ruth è una meticcetta, colpevole probabilmente di essere un cane socievole, uno di quelli che davanti all’essere umano non fugge. L’essere umano, se così vogliamo chiamarlo, è un anziano agricoltore, mosso da un odio atavico, irragionevole, inconcepibile. A niente è servito l’intervento del vicino accorso, Ruth non ha avuto nessuna chance, nessuna seconda possibilità.
E’ morta, massacrata di botte da un uomo cattivo che ora è stato denunciato. A documentare questa triste storia un lungo post su Facebook, con tanto di foto; un post che racconta, anche attraverso i video, tutto l’orrore vissuto dal povero cane, e che chiede di smetterla con questa violenza senza senso. Sono parole durissime, ma che racchiudono tutta la verità. Si tratta di tutta la fiducia disperata che un cane ripone, troppo spesso erroneamente, nell’uomo. E dell’uomo che sa tradirla senza pietà.
Da dove esce tutta questa cattiveria?
Il vicino di casa dell’anziano agricoltore è stato appunto richiamato dalle urla di Ruth, ha visto e fotografato l’uomo che la stava massacrando a badilate. Ed è riuscito ad intervenire appena in tempo, perché il gentiluomo aveva già cosparso la povera bestiola di benzina, ed era pronto ad appiccare un bel fuoco per cancellare ogni traccia. In questo non è riuscito, grazie all’intervento di un’anima buona. Intervento che purtroppo non è servito a nulla, perché Ruth, nonostante la corsa folle verso la più vicina clinica veterinaria, non ce l’ha fatta. Ed è morta così, senza neanche capire la sua colpa, senza potersi difendere o almeno chiedere il perché.
Per il carnefice è scattata immediata una denuncia legale e un linciaggio mediatico, e probabilmente verrà punito. Ma Ruth resterà comunque morta. Com’era prevedibile, l’ENPA si è mossa di gran carriera, e ha fatto sentire per l’ennesima volta la sua voce. Chiede l’intervento del governo su questo orribile caso, e promette di costituirsi parte civile nel processo che certamente vedrà protagonista il pensionato malato di cattiveria. Nel frattempo si attende che le indagini facciano il loro corso, e si cerca almeno uno straccio di motivazione, perché alla follia omicida oramai non ci crede più nessuno. Una miriade di condivisioni renderanno la vita impossibile alla persona che ha fatto questo, la legge farà il resto.
Ma quante Ruth devono ancora morire prima che si riesca ad esaurire il flusso di cattiveria che si riversa sugli animali? A Partinico c’è tanta indignazione per quello che è accaduto, si fanno manifestazioni, ci si guarda basiti. Non è normale che accadano queste cose, non è umano massacrare a bastonate un povero cane e poi tentare di bruciarlo vivo, non è sano. E certamente non è il mondo che ci meritiamo..o forse sì.