Pavel, il cane che non ha potuto dare l’ultimo saluto al suo padrone

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Ormai è diventato un caso mediatico, e noi non possiamo non parlarne. Raccontiamo la storia di Pavel, il Labrador che chiedeva solamente di poter dare l’estremo saluto al suo amato padrone. Peccato che il parroco non fosse d’accordo.

Chiuso fuori durante il funerale

Torino. E’ il giorno del funerale di Pier Giorgio Frassati, maresciallo dei Carabinieri in pensione, che si è spento a 84 anni. Pier Giorgio e Pavel hanno vissuto insieme per tutta la vita del cane, si sono voluti bene, erano uniti da quel legame speciale e indissolubile che lega un cane al suo padrone. Pier Giorgio muore e lascia il suo cane nella più totale disperazione. Pavel però si sa comportare, e con grande dignità nel giorno dei funerali accompagna il feretro fino all’entrata della chiesa. Entra e si stende vicino alla bara, ancora una volta al fianco di Giorgio.

Lui vorrebbe restare, accompagnare il suo padrone e vegliare su di lui per la durata della messa, ma don Danilo Palumbo è di un’altra opinione. I cani non entrano in chiesa, e così Pavel è costretto a rimanere fuori. La notizia ha una grande risonanza ed inizia a circolare nel web; don Danilo si vede costretto a difendersi dalle innumerevoli critiche nei suoi confronti, “ in chiesa abbiamo delle regole, e vanno rispettate”.

Il dolore di Pavel ha sconvolto tutti i presenti

Sono tante le testimonianze di chi era presente al funerale, e tutte sono concordi nel dire che Pavel non dava fastidio a nessuno. Non abbaiava, non si muoveva da vicino al feretro del suo padrone. Voleva solo stare ancora un po’ con lui, per quei pochi minuti che erano rimasti. Ma no, il parroco lo ha chiuso fuori. Inutili i suoi ululati e i pianti disperati, Pavel in chiesa non è potuto rientrare. I suoi richiami erano talmente strazianti che molte persone intervenute al funerale hanno scelto di uscire dalla chiesa per tenergli compagnia e consolarlo un po’, proprio come se fosse un figlio addolorato da una perdita troppo grande da digerire. Alla fine della messa, Pavel ha riacquistato il suo autocontrollo, e ha accompagnato la bara fino al cimitero.

Un amico di famiglia, sconvolto dalla scena dolorosa, ha scelto di intervenire anche in un famoso programma televisivo, in cui ha dichiarato di essere ancora sopraffatto dalla scena commovente. Piero, così si chiama, ha raccontato che in molti al termine della funzione si sono mostrati indignati, ed hanno preteso spiegazioni dal parroco. Pavel e Giorgio secondo Piero erano una vera e propria famiglia, ed è ingiustificabile la scelta di far soffrire così un animale già straziato dalla solitudine. Ora a occuparsi di Pavel ci penseranno le figlie del maresciallo, e tenteranno con tutto l’amore possibile di affievolire almeno un po’ il suo dolore.

Quello che noi non capiamo è il perché, come mai un cane, un essere vivente perfettamente in grado di provare emozioni, non ha potuto dare l’ultimo saluto al suo compagno di vita? Quale legge cristiana proibisce questo gesto di umanità e bontà? Forse a noi sfugge qualcosa sulle leggi che disciplinano le chiese, ma certo che a don Danilo è sfuggito quel minimo di misericordia che sarebbe bastata a Pavel per salutare Giorgio un’ultima volta, esaudendo certamente uno dei suoi ultimi desideri.