A circa 70 km da Teheran esiste un centro che si chiama il rifugio Vafa gestito da volontari che accoglie i cani randagi, strappandoli a morte certa, in quanto i netturbini, se ne trovano uno lo uccidono seduta istante con un colpo di pistola e lo portano via con l’immondizia.
Sono le regole islamiche, imposte dopo la rivoluzione del 1979 ad opera di Khomeini e che rendono per di più durissima la vita ai padroni dei cani. E’ infatti vietato portare a spasso il proprio cane, è vietato farlo affacciare dal finestrino della macchina. Il padrone di un cane non è tuttavia criminalizzato, ma considerato una persona negativa in quanto influenzata dai costumi occidentali.
Il rifugio Vafa, nato nel 2004 è l’unico autorizzato in tutto il paese e attualmente accoglie 500 randagi.
Il rifugio è finanziato mediante donazioni private e si occupa di trovare una casa ai suoi ospiti. Compito non facile visto le dure regole che vigono in Iran sugli animali domestici.
Tuttavia i volontari del rifugio non si arrendono, anche se riescono a sistemare non più di 6 cani al mese.
Eppure qualcosa sta cambiando. Sempre più giovani iraniani vogliono un amico a 4 zampe. Si tratta di giovani appartenenti alla classe media, quella che ha appoggiato l’elezione del moderato Hassan Rouhani come presidente nel 2013.
Intanto le volontarie del rifugio sognano la possibilità di portare a spasso i cani e vederli giocare liberi nei parchi.