Il cane è amico dell’uomo, eppure molte volte non si può dire che sia vero anche il contrario. Sempre più spesso accadono fatti che vedono l’uomo carnefice e il cane vittima, come quest’ultimo ritrovamento. Siamo a Terni, ed è stato solo un caso che un cane sia sopravvissuto ad un abbandono di quelli cattivi.
Ritrovato appena in tempo
Sono stati i Carabinieri, insieme ai veterinari della Asl Umbria 2, a ritrovare il cane grazie ad una segnalazione. Si tratta di un esemplare di circa 11 anni, quasi cieco. E’ stato ritrovato legato con una catena a strozzo di un metro al massimo sotto una tettoia di lamiera in prossimità di un ponte. Sicuramente era lì da diversi giorni, senza acqua né cibo, al freddo. Le sue condizioni al momento del ritrovamento erano piuttosto brutte, il cane era indebolito dagli stenti, completamente bagnato dalla pioggia violenta degli ultimi giorni, e stava seriamente rischiando di morire. Chi lo ha abbandonato non ha pensato a questo, non si è degnato neanche di metterlo in un posto in cui poteva essere trovato facilmente. Non gli ha lasciato nulla da mangiare. Lo avrebbe lasciato morire così, da solo, al freddo.
Il salvataggio e l’inchiesta
Le Forze dell’Ordine, aiutate dai veterinari presenti, hanno subito portato in salvo il cane. Adesso è ricoverato presso il canile sanitario di Schifanoia, dove stanno cercando di recuperare il danno fatto dall’insensibilità del suo padrone. Intanto i Carabinieri sono sulle tracce di quest’ultimo; non è ancora stato trovato ma il cane è microchippato, quindi si arriverà presto a dare un nome ed un viso a chi ha saputo abbandonare il proprio cane senza un minimo di coscienza. L’accusa sarà abbandono di animali, e la pena non sarà mai abbastanza.
Negli ultimi giorni i Carabinieri umbri hanno il loro bel da fare; non più di una settimana fa erano stati costretti ad intervenire di nuovo, questa volta insieme alla Guardia di Finanza. Il camion che in quel caso sono riusciti ad intercettare trasportava sette cani da caccia stipati in piccole gabbie che stavano affrontando una lunga traversata, che li avrebbe portati fino in Romania. I cani non avevano né acqua né cibo a disposizione, e neanche la possibilità di muoversi a causa dello spazio estremamente ridotto. Anche questi erano cani microchippati, per cui è stato possibile risalire ai proprietari che ora rischiano, insieme al trasportatore, conseguenze penali.