Ennesimo caso di maltrattamento ai danni dei cani e non solo, e questa volta siamo a Roma. Un’incursione delle forze dell’ordine in un ristorante cinese ha sollevato un bel polverone, e il locale al momento è chiuso.
Una prigione quotidiana
Siamo a Roma, in un ristorante cinese nei pressi di via Ambrogio Binda. Ad opera dei carabinieri di Roma Tor Tre Teste, è stato effettuato un accurato controllo che ha evidenziato ben più di qualche semplice incongruenza. La titolare, una quarantenne cinese, si è beccata una denuncia per maltrattamento ai danni degli animali e abbandono, oltre alla chiusura del locale, la sospensione della licenza e una multa di circa mille euro. Vediamo di capire che cosa è stato ritrovato all’interno dell’attività.
Partendo da un locale adiacente, che funge da magazzino e stoccaggio di alimenti, i carabinieri si sono subito imbattuti in due poveri cani, tenuti in condizioni disastrose. Prigionieri e maltrattati, i cani sono stati subito sequestrati e affidati al canile di Roma La Muratella. Ora sono nelle mani dei medici veterinari, che li stanno visitando e curando per delle ferite che, uno dei due, presenta sulla testa a causa del taglio delle orecchie; vogliamo ricordare che si tratta di una pratica illegale e, a giudicare dai risultati, presumibilmente affidata a un macellaio.
Speriamo in una pena esemplare
I due cani venivano trattenuti a catena, in un locale buio e freddo, una sorta di magazzino collegato con il locale commerciale. Erano stipati in due gabbie talmente strette che non avevano lo spazio neanche per girarsi, e a loro disposizione non c’era né cibo né acqua. A giudicare dalle condizioni in cui versavano i cani all’arrivo dei Carabinieri, quella era la vita che veniva loro offerta ogni singolo giorno. I Carabinieri hanno chiamato in loco le guardie Forestali e dei medici veterinari, che hanno identificato nei due cani un pastore tedesco e un cane corso, e prestato le prime cure a quest’ultimo, per il taglio, illegale e maldestro, di entrambe le orecchie. Dopo il sequestro immediato dei cani, i carabinieri, insieme a un ispettore sanitario, hanno svolto un’accurata ispezione di tutto il locale commerciale e dei vari locali annessi, riscontrando gravi violazioni delle norme igienico sanitarie.
In base a tutte queste mancanze, è stata disposta la chiusura immediata del locale e di tutte le pertinenze, e il sequestro della licenza per la donna cinese. Ora ci sarà da affrontare, per lei, l’accusa di maltrattamento e abbandono di animali, e speriamo che le costerà una gran bella pena. Per quanto riguarda il locale, sarebbe bene mettere un punto definitivo a queste attività, dove l’igiene è l’ultimo dei pensieri di chi le gestisce. Oltretutto siamo certi che una donna che tratta i cani in questo modo, non sia una persona empatica neanche verso gli esseri umani, e per questo non ci piace. Vi sveleremo, se ci sarà possibile, la pena definitiva per lei non appena ne verremo a conoscenza, intanto secondo voi quale sarebbe la giusta punizione?