
Un caso di distrazione, un errore che è costato la vita di un gatto. Questa volta a sbagliare è stato proprio un medico, che ha involontariamente ucciso una gattina invece di vaccinarla. Triste storia che arriva da oltre oceano.
A volte il destino..
Si chiamava Sophie, ed era una bella gatta grigia di otto anni. Viveva in Texas con la sua famiglia, ed è sempre stata perfettamente in salute. A raccontare la storia è Michelle Olson, la sua addolorata padrona. Pochi giorni fa, Michelle ha accompagnato Sophie da un veterinario, per un controllo di routine e per farle somministrare un vaccino. Non era molto che avevano trovato quella gatta e, con molta cura, la avevano sottoposta a tutti i controlli del caso, per assicurarsi che fosse in buona salute.
Sophie era una gattina che amava gironzolare all’aria aperta, usciva per lunghe passeggiate ma non si allontanava mai troppo; molto spesso rimaneva a sonnecchiare al riparo di una pianta, vicino alla sua casa ma lontana da sguardi e rumori molesti. Aveva fatto amicizia velocemente con i gatti del circondario, e spesso si azzuffavano, com’è normale che sia. Per proteggerla da eventuali conseguenze Michelle e la sua famiglia avevano deciso, di comune accordo con il veterinario, di sottoporla al vaccino contro la rabbia.
Impariamo da questo errore
Purtroppo l’errore è insito nel nostro DNA, a volte è distrazione, a volte superficialità, ma gli errori si commettono, e molto spesso a pagarne le conseguenze è qualcun altro. Quello che doveva essere un vaccino per proteggere una gattina si è trasformato nella sua condanna a morte. Subito dopo la puntura Michelle aveva potuto portare a casa Sophie, e l’aveva lasciata un po’ tranquilla nel suo trasportino. Ma appena il tempo di rientrare che subito era arrivata una telefonata terribile. Era lo stesso veterinario che aveva praticato il vaccino a chiamare la signora Olson e a chiederle di riportare immediatamente Sophie in clinica, perché per errore le era stato somministrato un farmaco per l’eutanasia al posto del vaccino.
Michelle aveva immediatamente tirato fuori dal trasportino la piccola, e mentre si dirigevano alla clinica se l’era tenuta stretta al cuore, parlandole dolcemente e coccolandola. Ed è così che è morta Sophie, a niente è servito il tentativo di recuperare la situazione, la gatta non ce l’ha fatta. La clinica si è subito assunta tutte le responsabilità del caso, ma Michelle ha scelto di non denunciarli, accettando, seppur con molto dolore, l’errore commesso. Ha scelto piuttosto di affidare il suo racconto alla stampa, in maniera tale che possa servire da monito a tutti.
E’ importante, dice la signora Olson, controllare tutti i medicinali che vengono somministrarti ai nostri animali, e fare sempre tutte le domande del caso, anche quelle che ci sembrano più sciocche. Non abbiate paura di chiedere, verificare, e se è il caso anche di dubitare. I nostri animali non possono parlare, ed è per questo che dobbiamo pensarci noi, e imparare qualcosa dal triste destino di Sophie.