Purtroppo anche i nostri piccoli amici soffrono di colite e di enterite; malattie spesso legate al malassorbimento delle sostanze nutritive. Scopriamo quali sono le cause scatenanti, i sintomi più evidenti e se esiste una cura contro la colite e l’enterite nel gatto…
Colite nel gatto linfo-plasmocitaria, sintomi e cause
Le colite nel gatto, detta plasmocita è ricollegabile ad una forma di malassorbimento che provoca un’infiammazione nell’intestino del gatto. Non si sa esattamente quale sia la causa responsabile; si ritiene che la costante assunzione di alimenti non ben tollerati o comunque assimilati in malo modo, provochino nel tempo una sorta di intolleranza alimentare.
Quest’ultima, se trascurata, a causa dei batteri e dei virus che si formano nell’intestino, porterà il gatto a soffrire di diarrea cronica. Nel caso l’infezione si sia estesa anche al duodeno e alla parte alta dell’intestino, il secondo sintomo principale sarà costituito dal vomito.
Cura della colite nel gatto
Per diagnosticare la colite nel gatto occorre eseguire una biopsia con l’esame istologico dell’intestino. Ovviamente il tutto accompagnato da analisi del sangue ed ecografia, in modo da procedere per esclusione. Solitamente i veterinari procedono con cautela diagnosticando questa malattia solo dopo aver escluso altre patologie.
La terapia da seguire per curare la colite nei gatti sarà strettamente collegata alla gravità del problema. Nelle forme più leggere sarà sufficiente seguire delle apposite diete per gatti ipoallergiche, mentre in quelle più gravi si dovranno associare alla cura cortisonici ed antibiotici.
Enterite nel gatto eosinofilica, cura e dieta consigliata
L’enterite eosinofilica o sindrome ipereosinofilica ha ancora una volta come causa principale il malassorbimento. I sintomi dell’enterite nel gatto eosinofilica sono molto simili a quelli appena visti; ovvero diarrea del piccolo intestino, vomito e forte dimagramento nel gatto.
Anche in questo caso, la cura da seguire per curare l’enterite del gatto dipenderà dallo stadio d’avanzamento della malattia. Nella forma più lieve, ossia l’enterite eosinofilica; la malattia sarà diagnosticata attraverso la biopsia della mucosa intestinale e curata con una rigorosissima dieta ipoallergenica. Per le fasi acute invece non è da escludere l’uso di cortisonici, sempre sotto stretto controllo del medico veterinario.
La forma più grave di enterite eosinofilica nel gatto è invece quella che si associa alla sindrome ipereosinofilica. Fortunatamente è molto rara nei gatti, ma purtroppo quando si manifesta si hanno diverse complicanze alla milza, al fegato, ai linfonodi, al midollo osseo e ad altri organi. Anche in questa circostanza la diagnosi si può fare solo mediante biopsia e in questo caso le soluzioni sono ben poche; purtroppo è una malattia molto grave che porta il micio alla morte.