Boots, il cane baby sitter dei gatti

cane babysitter

Ancora una volta una storia dove i cani ci insegnano che la società multi-etnica è possibile. Boots, un cane di 12 anni di Phoenix (Usa) scampato all’uragano Katrina nel 2005 è diventato il baby sitter dei gatti, in un rifugio per i piccoli felini. Si tratta di gattini molto piccoli di età compresa tra 5 -8 settimane di vita.

Oggi Boots è ufficialmente un volontario del gattile e ha il compito di rendere diciamo “più socievoli” i felini in modo che siano più facilmente adottabili, laddove vi è anche la presenza di cani. In altre parole, Boots insegna ai gatti l’interazione felino – canide e ci riesce benissimo con la semplicità dei suo istinto e senza tante teorie altisonanti.

La sua tecnica è molto semplice: li annusa, li annusa e li annusa finché il piccolo felino si abitua alla sua presenza. All’inizio sono spaventati da questo essere peloso che li sovrasta, ma presto si abituano e lo adorano, andandogli appresso come delle paperelle alla mamma.

La relazione cane – gatto è quindi possibilissima (come d’altronde sa chi ha in casa entrambi gli animali). L’antica ostilità tra cane e gatto, si diceva, una volta sarebbe dovuta al fatto che parlano due linguaggi diversi e quindi non si capiscono, interpretando posture e atteggiamenti in base alla propria lingua per la quale il significato sarebbe completamente diverso.

Per esempio, una volta si diceva che una delle principali ragioni di inconciliabilità tra cane e gatto era il fatto che mentre il primo scodinzola quando è felice, l’altro, lo fa quando è nervoso. Nulla di più sbagliato perché non è detto che lo scodinzolamento del cane sia indice di felicità. Vi sono tipi di scodinzolamento che vogliono dire tutto l’opposto.

In realtà i linguaggi di cane e gatto non sono così diversi come sembra e tra loro sono in grado di capirsi perfettamente, se lo vogliono e se la controparte non sta loro “antipatica” a pelle.

Vediamo quali possono i comportamenti principali comuni tra cani.

  • Entrambi portano le orecchie indietro in caso di disagio emotivo,
  • Entrambi assumono, posture laterali, distolgono lo sguardo, o si allontanano per evitare conflitti,
  • Entrambi mostrano i denti come tecnica difensiva e di persuasione sul nemico che è meglio evitare ulteriori avvicinamenti.

A parte questi atteggiamenti comuni, di cui abbiamo dato giusto i rudimenti di base ma che ovviamente non esauriscono l’argomento, se dovete prendere un gatto e avete un cane, tenete conto che, prima di tutto, dipende dal carattere dei due, dalla razza, ossia dalle solite circostanze individuali in cui vi trovate. Qui possiamo parlare solo a livello molto generale. In secondo luogo vi dovete armare di santa pazienza.

A livello molto generale, sembrerebbe che il cane sia più ben disposto ad accettare un cucciolo di gatto, che un gatto adulto un cucciolo di cane a causa delle dimensioni. Ossia un cane vede un cucciolo di gatto un essere piccolo, un gatto vede un cucciolo di cane un essere grande o comunque della sua taglia. A ciò si aggiunge che l’atteggiamento del cucciolo che non sta mai fermo, morde, vuole giocare non è sempre gradito dal gatto che può percepire i comportamento del nuovo ospite come molto infestante. In questo caso occorre molta pazienza e attendere che si conoscano e instaurino un rapporto di convivenza e sicuramente ci riusciranno, sempre che non abbiate Cerbero, il cane infernale da una parte, e un gatto di quelli che custodivano il tesoro egizio dall’altra.