A Mazara del Vallo è strage di randagi, bisogna intervenire!

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Ancora una volta torniamo a parlare del triste destino dei cani randagi. Questa volta siamo a Mazara del Vallo, e il grido indignato proviene direttamente dall’ENPA.

L’ENPA alza la voce

Non c’è pace per i cani randagi. Ci troviamo a Mazara del Vallo, in provinia di Trapani. Sono cinque i cani randagi che negli ultimi giorni hanno perso la vita, assassinati da bocconi avvelenati. L’Ente Nazionale Protezione Animali questa volta non ci sta, e lancia una polemica durissima contro l’accaduto. Post e appelli per invitare tutti gli abitanti della zona a fornire indizi, anche avvalendosi dell’aiuto delle telecamere di sorveglianza. L’ENPA vuole andare fino in fondo, e mettere un punto a queste vicende terribili; le telecamere potrebbero permettere di dare un volto a chi ha commesso questo scempio, così da poterlo fermare.

Si tratta di inciviltà e crudeltà verso degli animali innocenti, che non la meritano. Ci vuole rispetto per gli animali, e questo è il commento adirato e disgustato del sindaco di Mazara, Nicolò Cristaldi. La Sicilia in generale, e Mazara del Vallo nello specifico, non è certo famosa per gli atti crudeli nei confronti degli animali, e questo atteggiamento non è assolutamente in linea con il pensiero comune della città.

Torino contrasta la criminalità nei confronti degli animali

La denuncia quando accadono questi fatti è d’obbligo, l’ENPA rafforza questa affermazione da cui non si può prescindere. C’è bisogno di trovare una soluzione per aiutare queste povere anime indifese, colpevoli solamente di non avere una famiglia con cui vivere e che li protegga. Siamo sempre pronti a gridare che ci vogliono pene più severe per chi commette crimini contro gli animali, ma per arrivare a tali risultati c’è bisogno prima di tutto di un passo da parte nostra; ignorare l’accaduto o essere omertosi non porta da nessuna parte, e non aiuta le forze dell’ordine a punire questi criminali.

A tal proposito la città di Torino lancia una buona linea guida, amplificando in maniera esponenziale le denunce contro le “polpette avvelenate”. Allo scopo di arginare il problema, il Servizio Tutela Fauna e Flora di Torino ha allestito un’unità cinofila antiveleno, composta da Carlo Geymonat e da Myrtille, magnifico pastore australiano. E’ questa la strada giusta per punire chi commette reati contro gli animali, e noi non ci stancheremo mai di dirlo, né di dare voce a questi eventi. Il nostro scopo è quello di indignare tutta l’opinione pubblica, o almeno quella di chi ama gli animali, per formare una coalizione atta a fermare questi criminali.