
Papa Francesco, dall’alto della sua infallibilità non si rende conto che frasi del genere possono essere fortemente fraintese e quindi istigare il maltrattamento in chi odia gli animali.
Le parole del Papa, per chi ama gli animali e si adopera per salvarli sa esattamente cosa significano: mettere in mano a coloro che li odiano una giustificazione in più per abbandonarli o maltrattarli. Giustificare anche il rapimento di un cane padronale per bieche ragioni o gli avvelenamenti, considerando che basta un “un escremento canino” o creduto tale, giustificare i bocconi avvelenati.
Ovviamente non è questo quello che vuole trasmettere il messaggio del Papa ma è noto anche che dipende “dal terreno dove cade il seme”. Ossia chi e come interpreta il messaggio.
E tutto ciò perché molti, secondo il Papa, preferiscono non fare figli e prendersi un gatto o un cane. Questo è un male, così come lo sono i matrimoni sterili.
Alla domanda “Quali sono i mali peggiori che affliggono il mondo oggi?” sebbene sostenga che i peggiori mali siano la povertà, la corruzione e la tratta delle persone, il pontefice guarda alle statistiche, ossia ai numeri del male, elencando la lista delle cose per cui i fedeli spendono di più dopo l’alimentazione, i vestiti e le medicine.
Al quarto posto delle spese si posizionano i cosmetici, mentre al quinto gli animali da compagnia. Ed è proprio su questo quinto posto che il Papa si sofferma, affermando che è grave, peggio dei cosmetici a quanto pare (che dovrebbero rientrare nel peccato della vanità).
La ragione per cui amare gli animali è un male spiega il Papa al giornale argentino “La Voz del Pueblo” come:
“La cura dell’animale domestico è come un amore un po’ programmato, ossia posso programmare la risposta amorosa di un cane o di una gattina, e non ho bisogno di fare l’esperienza di un amore di reciprocità umana.”
Si affretta di dire anche:
“Sto esagerando, non prendetemi alla lettera, però c’è da preoccuparsi.”
Già l’anno scorso Papa Francesco aveva affermato che
“ci sono cose che a Gesù non piacciono: i matrimoni sterili per scelta, che non vogliono i figli, che vogliono rimanere senza fecondità. Forse è più comodo avere un cagnolino, due gatti e l’amore va ai due gatti e al cagnolino”.
Quindi se ne deduce che chi decide di non sposarsi oppure sposarsi ma non avere figli ma vivere con un cagnolino compie un peccato.
La cosa curiosa è che sfogliando le pagine del Vangelo non si riesce proprio a trovare il passo dove Gesù si scaglia contro quelli che scelgono di dividere la propria vita con un cagnolino o un gattino e che spendono soldi per curarli, si trova però la frase:
“In verità vi dico che ogni qual volta faceste tali cose al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me stesso”
e l’unica volta che Gesù prese il bastone è stato contro i mercanti del tempio.
Caro Papa Francesco, con tutto il rispetto ma forse Le è sfuggito che i veri amanti degli animali sono disposti ad andare all’inferno, nel caso in cui la Sua interpretazione dei voleri divini fosse corretta.