Cane picchiato fino alla morte

cane picchiato

La terribile vicenda è accaduta a Vigonovo di Fontanafredda, in provincia di Pordenone. Un meticcio di piccola taglia è stato brutalmente ucciso dalle botte da persone che non meritano certo di essere chiamate tali, ma nemmeno bestie perché le bestie questi atti senza ragione non li fanno. Comunque questi esseri immondi hanno atteso che non vi fosse nessuno in casa, sono entrati appositamente per uccidere il povero Pepito, a suon di botte e per poi abbandonarlo in una canaletta non troppo lontana da casa.

Nulla sono servite le cure del veterinario. Pepito è morto per le percosse subite che a detta dei dottori sono state di una violenza inaudita.

L’indagine è stata affidata ai carabinieri, ma al momento nessun risultato.

Secondo il Gazzettino di Pordenone forse il cane abbaiava troppo e quindi sarebbe arrivata la “punizione umana”. Ma la crudeltà e la violenza non giustifica l’abbaio eccessivo della bestiola. Ma questo non vale per tutti.

C’è una bella fetta di umanità che si può catalogare sotto il termine feccia che non la pensa così. Il cane merita di essere avvelenato e ucciso di botte. Mentre sull’altro versante ci sono gli umani che posteggiano il peloso in giardino ad annoiarsi a morte e ad abbaiare all’impazzata. Tanto che cosa gliene importa al massimo avvelenano il cane o lo massacrano di botte. La morale della favola è sempre quella: nello scontro di due correnti di pensiero umane chi ci rimette è il migliore amico dell’uomo.

Intanto la famiglia di Pepito non riesce a darsi pace. La tesi del vicino infastidito non sembrerebbe trovare fondamento.

L’unico legame che viene messo in evidenza dalla famiglia di Pepito risale ad un anno fa quando, Pepito fu percosso durante un tentativo di furto in casa. Alla fine, grazie alle cure, Pepito riuscì a riprendersi. La proprietaria di Pepito è convinta che gli immondi di oggi siano gli stessi di allora e che “abbiano voluto finire il lavoro”.