Quante volte avete osservato la luna piena? Se vi trovate in Cina o Giappone, potreste intravedere sulla sua lattiginosa superficie una strana forma di coniglio seduto sulle zampe posteriori che “armeggia” con una pentola. Non vi preoccupate, non siete i soli! Da centinaia di secoli il Coniglio della luna anima la fantasia degli orientali e le loro leggende!
Coniglio della luna?
Secondo il folklore, il Coniglio della Luna vivrebbe sul nostro satellite: sono molte le leggende che esso popola, soprattutto nell’Asia orientale, ma lo ritroviamo anche nella mitologia azteca. Nell’Asia orientale il Coniglio della Luna viene raffigurato come un coniglio dalle lunghe orecchie, intento a rimestare un pestello nel mortaio. Il contenuto varia a seconda delle culture. Nel mito cinese, il Coniglio è il compagno della dea della luna Chang’e e mescola costantemente l’elisir della vita per lei. Nel mito giapponese e in quello coreano sembra che mescoli gli ingredienti per una torta di riso. Il coniglio della Luna compare per la prima volta nel Chu Ci, una raccolta di poesie composta sotto la Dinastia Han, durante il Periodo dei Regni Combattenti. Secondo la tradizione, il coniglio vivrebbe sulla luna insieme ad un rospo, con il compito di preparare l’elisir della vita per gli immortali. Il Coniglio della Luna riappare anche in testi successivi, come il Taiping yulan, composto sotto la Dinastia Song, dove viene chiamato Coniglio di Giada o Coniglio d’Oro, spesso per indicare l’astro.
La favola antica del coniglio lunare
La leggenda deriva da un’antica tradizione di origine buddista, la Śaśajâtaka n.316. La storia narra le vicende di quattro amici, una scimmia, una lontra, uno sciacallo ed un coniglio che, nel giorno sacro buddista della luna piena (Uposatha), dedicato alla carità e alla meditazione, decisero di dedicarsi ad opere di bene. Lungo la strada, i quattro incontrarono un anziano mendicante. L’uomo era sfinito e affamato: gli amici decisero di adoperarsi per dargli del cibo e ristorarlo. La scimmia sfruttò la sua agilità e si arrampicò sugli alberi per raccogliere della frutta da offrirgli. La lontra, abile nella caccia, si procurò del pesce e lo sciacallo, commettendo una grave sbaglio, sfruttò la sua abilità per rubare del cibo in una casa incustodita. Il coniglio non possedeva nessuna delle capacità degli altri, riuscì solo a procurarsi delle erbe: deciso a offrire comunque qualcosa all’anziano oramai stremato, si gettò nel fuoco che l’uomo aveva acceso per donagli la sua carne. Il Coniglio non venne bruciato, poiché il povero viandante era, in realtà, la divinità Śakra che, commossa dall’eroico sacrificio del piccolo animale ne disegnò l’immagine sulla superficie della Luna, affinché tutti potessero vederla e ricordarsi della sua virtù.
Il Coniglio della luna In Cina e Giappone
La storia è nota anche in Cina e Giappone, ma in versioni diverse. In una di esse, molto diffusa in Cina, fu la dea Chang’e a salvare il coraggioso coniglio, portandolo con sé sulla Luna. In altre varianti della storia a cambiare sono il numero e la tipologia dei compagni del coniglio: una scimmia ed una volpe nella raccolta giapponese Konjaku Monogatarishū (una raccolta di antiche storie indiane, cinesi e giapponesi), scritta durante il Periodo Heian; una volpe e un orso, in ulteriori versioni.
Il Coniglio della luna nel Centro America
Il Coniglio lunare è presente anche nel folklore messicano. Secondo un’antica leggenda azteca, quando il dio Quetzalcoatl viveva sulla terra come un uomo, un giorno si mise in viaggio e dopo aver camminato per molto tempo era affamato e stanco. Senza né cibo né acqua a disposizione, credeva di star per morire. Proprio allora un coniglio che stava brucando lì vicino offrì la propria vita per salvargli la vita. Quetzalcoatl si commosse per la nobile offerta del coniglio e lo sollevò sino alla Luna, poi lo riportò sulla Terra, dicendogli:
«Tu sarai anche solo un coniglio, ma tutti ti ricorderanno; la tua immagine è ora nella luce, per tutti coloro che la guaderanno, per sempre»
Un’altra leggenda Mesoamericana narra del nobile e coraggioso sacrificio di Nanahuatzin, drante la creazione del quinto sole. L’umile Nanahuatzin sacrificò sé stesso nel fuoco per divenire il nuovo sole, ma il vecchio buon dio, Tecciztecatl, esitò ben quattro volte prima di accendere sé stesso e trasformarsi nella Luna. La codardia di Tecciztecatl spinse le divinità a decidere che la Luna non potesse essere altrettanto brillante quanto il sole, così una di esse disegnò un coniglio sulla sua superficie, per diminuirne lo splendore. Un’altra versione narra che Tecciztecatl avesse assunto la forma di coniglio quando si gettò finalmente nel fuoco per divenire Luna e che per questo ne abbia lasciato la silhouette sulla superficie.
Il Coniglio della luna in Canada
Una leggenda dei Nativi Americani (Cree) racconta un’altra variante dello stesso tema, che parla di un giovane coniglio che voleva cavalcare la Luna. Solo la gru ascoltò le sue preghiere e decise di aiutarlo, ma il peso del coniglio era tale che durante il volo, le si allungarono le gambe, divenendo così come sono ora. Quando i due finalmente raggiunsero la Luna, il Coniglio toccò la testa della gru con la sua zampa sanguinante, lasciandole un marchio rosso che porta ancora oggi in ricordo di quell’impresa. Secondo la leggenda, nelle notti di luna si può ancora vedere il Coniglio che cavalca la Luna.
Il coniglio della Luna alle soglie del Terzo Millennio
La popolarità del mito del Coniglio della Luna è testimoniata dalle sue numerose apparizioni nel cinema e nella cultura in genere. Al di là dello scherzoso riferimento alla fanciulla divina Chang’e e al suo coniglio durante uno scambio di battute tra la base di Houston e Michael Collins sull’Apollo 11, si ricordano:
Nei Comics, si ricordano: il personaggio Sailor Moon il cui nome umano è Tsukino Usagi, che significa Coniglio della Luna in giapponese; nella serie animata giapponese dei Transformers del 1998-1999 Beast Wars II , troviamo Moon, un coniglio robot che vive sulla Luna con Artemide; nell’episodio di Dragon Ball “Boss Rabbit’s Magic Touch”, Goku esilia il Mostro Carota e il suo scagnozzo sulla Luna dove li troviamo intenti a preparare torte di riso; infine, in Problem Children Are Coming from Another World, Aren’t They?, i conigli neri rappresentano nelle anime i conigli della Luna, come confermato all’episdio 4 “It Seems Some Pervert is After Black Rabbit?“, dove Luios dice a un coniglio nero: «Tu sei il Coniglio della Luna, dopo tutto. È semplicemente naturale per te bruciare tra le fiamme del purgatorio i tuoi amici, giusto?».
Accanto a questi, si ricorda il film di Kenneth Anger, Rabbit’s Moon (1972) che trae ispirazione dalla leggenda del Coniglio della Luna.
Nella letteratura lo incontriamo, invece, nel romanzo Watership Down (1972), il Coniglio nero di Inlé è il mitologico Coniglio della Luna. Mentre, in Masquerade, Jack Hare è il leporino servitore della Luna, personificata come una donna.
Nel campo musicale, si ricordano il gruppo Rabbit in the Moon, fondato nel 1991 e gli albums Rabbit Moon and Rabbit Moon Revisited della band tedesca Tarwater.